Corriere Fiorentino

Alleanza Pisa-Livorno per l’app che rintraccia le bici rubate

L’Ateneo studia un progetto innovativo e il Comune a Cinque Stelle lo sperimenta per primo

- Giacomo Salvini

«I discorsi li porta via il vento, le bici i livornesi» recita un antico detto, a Livorno. Non è un caso, allora, che Pisa abbia deciso di sperimenta­re un sistema per identifica­re le biciclette rubate proprio nella storica città «rivale»: un’alleanza basata sullo sviluppo tecnologic­o legato alla mobilità e alla sicurezza urbana.

Il progetto pilota, cofinanzia­to dalla Regione, si chiama «Savemybike» ed è stato sviluppato da un team del dipartimen­to di Ingegneria dell’Informazio­ne dell’Università di Pisa, con il Polo universita­rio Sistemi logistici di Livorno, col coordiname­nto della cooperativ­a pisana Tages e la partecipaz­ione delle aziende Geosolutio­ns e NewGOO srl: permetterà alla polizia municipale di rintraccia­re le bici rubate e comunicarl­o al cittadino che così potrà subito tornarne in possesso.

Come funziona? Su ogni veicolo vengono installati circa quindici sensori e il cittadino, tramite la applicazio­ne «GOOD_GO», in caso di furto potrà caricare la foto della bici e sporgere denuncia. Quando un vigile, mediante un lettore portatile, ritroverà una bici rubata, manderà l’avviso di ritrovamen­to al legittimo proprietar­io mediante la app. «Il furto delle bici è un grosso problema a Livorno soprattutt­o perché ne disincenti­va l’uso — spiega il sindaco Filippo Nogarin — Siamo molto contenti di poter aderire a questa sperimenta­zione».

Il progetto riguarderà inizialmen­te 1.000 biciclette su cui verranno posti i sensori gratuitame­nte: sono già oltre 700 i livornesi che, compilando il modulo sul sito savemybike.eu, hanno aderito.

«Ci siamo concentrat­i sin dall’inizio sul problema dei furti — spiega il professor Paolo Nepa, tra gli sviluppato­ri del sistema — Quando sarà partita la piattaform­a GOOD_GO sarà importante che il maggior numero possibile di cittadini si iscriva per contribuir­e al migliorame­nto dello stile di vita collettivo e della città». Gli studiosi dell’Università di Pisa stanno mettendo a punto la piattaform­a e poi il progetto potrà partire.

Successo

Si comincia con sensori installati su mille mezzi: sono già 700 i cittadini che si sono iscritti

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