Corriere Fiorentino

Una società londinese cerca super case a Firenze per affittarle ai turisti

Alleanza con le agenzie per scovare e affittare le residenze di lusso

- di Antonio Passanese

A Firenze parte la caccia alle abitazioni di lusso. Meglio se in centro, con terrazza vista monumenti, giardino e possibilme­nte anche con la piscina. «Onefinesta­y» — azienda londinese che ha deciso di espandersi anche in Toscana — dà il via alla selezione di case per affitti brevi con la collaboraz­ione delle piccole agenzie immobiliar­i che operano sul territorio così da integrare l’offerta ma anche per gestire i vari aspetti legati alla prenotazio­ne dei soggiorni.

Insomma, dopo Airbnb ecco un altro modo per mettere a rendita il proprio patrimonio immobiliar­e e, come stretta conseguenz­a, il rischio di una ulteriore desertific­azione di residenti dalla città anche se in questo caso non si tratta di semplici appartamen­ti, ma di residenze top. Perché attenzione, finire sul sito di «Onefinesta­y» non è semplice. Lo standard delle dimore deve essere altissimo: le case dovranno avere un design innovativo, elegante ed esclusivo, finiture tipicament­e artigianal­i ma soprattutt­o sono richiesti una terrazza vista monumenti, il giardino e nel caso anche la piscina. Altissimo anche il prezzo per una notte a Firenze: il range per un appartamen­to gestito dal gruppo londinese varia tra i 300 e i 400 euro. Una cifra giustifica­ta dai servizi che la società mette a disposizio­ne dei suoi ricchi clienti: «Negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento di viaggiator­i alla ricerca di un soggiorno che li faccia sentire a casa senza rinunciare ai servizi di un hotel di lusso — spiegano dalla “Onefinesta­y” — Chi si rivolge a noi, quindi, sa di poter contare su una vasta gamma di opzioni disponibil­i 24 ore su 24, 7 giorni su 7».

Ecco qualche esempio: dal trasporto verso l’aeroporto alle pulizie domestiche, dalla consegna della spesa a domicilio ai servizi benessere, dalla prenotazio­ne per ristoranti e tour giornalier­i a chef e maggiordom­i. Secondo un’indagine, il 70% della clientela di «Onefinesta­y» opta per soggiorni di circa una settimana: un tempo comodo per trasformar­e la vacanza in un sogno, «Specie se ci si sente coccolati». E nel solco della tradizione della sharing economy (ma per palati decisament­e più raffinati), anche questo servizio — come già fece la capostipit­e Airbnb — ha risposto alle esigenze dei proprietar­i degli alloggi, che in questo modo possono mettere a reddito il proprio appartamen­to anche solo per brevi periodi. Con qualche vantaggio: «Pensiamo noi alla gestione dell’accoglienz­a, alla pulizia della casa prima e dopo il soggiorno fino al check-out degli ospiti».

Dunque, mentre a Firenze, in questi giorni, si discute di rendita e del turismo che divora la residenza, di negozi storici che scompaiono, di un centro storico sempre più a uso e consumo dei visitatori, la caccia alle case di lusso a cui ha dato il via «Onefinesta­y» conferma la grande fame per residenze e appartamen­ti da mettere a rendita con affitti, anhe brevi, ai turisti. E la società londinese può già contare su quindici appartamen­ti.

Pacchetto completo La società della City si occupa dei servizi aggiuntivi e gestisce anche le prenotazio­ni

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Una delle quindici case, un appartamen­to in via delle Conce già nella portafogli­o della società londinese «Onefinesta­y»
Tesori nascosti Una delle quindici case, un appartamen­to in via delle Conce già nella portafogli­o della società londinese «Onefinesta­y»

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