Pisa, clima e politica nei primi corsi delle tre eccellenze
Un dipartimento per lo studio dei cambiamenti climatici, lauree magistrali congiunte interdisciplinari e un dottorato in «Transnational Governance», ovvero un polo con vocazione internazionale e aperto anche a studenti extra-Unione Europea che tratterà tematiche legate a movimenti politici e allo spazio pubblico: sono queste le novità annunciate ieri a Pisa, alla presenza della ministra Valeria Fedeli, dalla neonata federazione tra Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna e Iuss di Pavia, diventata ufficialmente operativa lo scorso 25 febbraio.
Le attività formative si distribuiranno tra Pisa, Firenze e il capoluogo lombardo e saranno possibili grazie all’assunzione di quattordici ricercatori: cinque alla Normale, sei al Sant’Anna e tre allo Iuss. Un reclutamento previsto dalla legge di bilancio 2018 e che sarà avviato nelle prossime settimane.
A ottobre, a Firenze, sarà attivo il dottorato congiunto Normale-Sant’Anna in «Transnational Governance», che si propone di fornire gli strumenti critici per comprendere conflitti e trasformazioni nel rapporto tra società e istituzioni. A Palazzo Vegni si è insediata da poco la Normale che punta ad ampliare i collegi per studenti. Dall’ottobre 2019, poi, sarà operativo a Pisa un centro specializzato nello studio delle ricadute dei cambiamenti climatici, di medio e lungo periodo, sulla popolazione: intorno ad un climatologo britannico sarà costruito un team di studiosi legati anche tangenzialmente alla climatologia. Le attività di ricerca interesseranno aspetti matematici, fisico-chimici, l’impatto sull’agricoltura, l’economia; la gestione del rischio, la scienza dei dati, la sensoristica, le telecomunicazioni e la robotica.
La federazione lancerà per l’anno accademico 2019/2020 nuove lauree magistrali multidisciplinari (per un massimo di trenta studenti ciascuna), che rilasceranno titoli congiunti. Tra Pavia e la Toscana sarà fondato, inoltre, un centro di neuroscienze e neurotecnologie, che si occuperà di capire come funziona la mente e di costruire sistemi avanzati per recuperare le funzioni compromesse.
Il 2019 riserva un’altra sorpresa: un dottorato in Astrochimica congiunto tra Normale, l’Università Federico II di Napoli e l’ateneo bolognese. La federazione guarda anche al sud.