Diritti tv, un assist da sessanta milioni
La nuova ripartizione degli introiti aiuta la Fiorentina. Che ora potrà rilanciare
L’assist migliore per il piano di rilancio viola è un assegno da oltre 60 milioni in arrivo dalla Spagna. Il mix tra la super offerta dei catalani di MediaPro e la firma sul decreto per i diritti tv del ministro Lotti infatti, è un’autentica manna per la Fiorentina. Un’occasione ghiottissima per alzare il tetto ingaggi e costruire una squadra all’altezza della tradizione viola.
Vista l’attuale classifica e il calo dell’affluenza al Franchi (il 12% della nuova quota verrà attribuito in base alle presenze allo stadio), i viola, con la vecchia legge Melandri, avrebbero diminuito i ricavi: nel 2016, il club mise a bilancio 54,8 milioni di euro, a dicembre scorso si è fermato a 51 e a fine 2018 (per colpa soprattutto della flessione in classifica e quindi dell’audience televisivo) sarebbe tornato alle cifre di 3 anni fa, quando (era il 2015) metteva a bilancio 46,4 milioni per gli introiti tv . Dai possibili 47-48 milioni invece, la Fiorentina si ritroverà in cassa una sessantina di milioni, che potrebbero addirittura aumentare se la squadra saprà migliorare l’attuale posizione in classifica.
Il cosiddetto first to last (il rapporto tra quanto prende la prima e quanto prende l’ultima) diminuirà dall’attuale 4:1 al 3:1: il gap tra la Juve e le piccole insomma si ridurrà in stile Premier e a guadagnarci sarà soprattutto la classe media, dove la Fiorentina ovviamente è esponente di spicco. I viola (almeno per ora) potranno sfruttare anche i buoni risultati ottenuti negli ultimi 5 anni e, come sempre, l’effetto Franchi, che nonostante tutto resta il settimo stadio più frequentato d’Italia.
Il dg Corvino aveva detto di avere idea di aumentare il monte ingaggi a 50 milioni (ora è a 35): con questo boom di ricavi, potrà alzare l’asticella ancora di un po’. L’obiettivo infatti è costruire una squadra capace di lottare costantemente per l’Europa, che abbia più alternative in rosa e non cerchi sul mercato scommesse da massimo 500 mila euro d’ingaggio.
Senza una trattativa credibile per cedere la Fiorentina, i Della Valle hanno capito l’importanza di un rilancio. Quando ci sarà lo stadio, le cose potrebbero ulteriormente cambiare (il club a quel punto potrebbe far gola a parecchi), ma intanto l’idea è chiara: pur senza rinnegare l’autofinanziamento, la Fiorentina non può accontentarsi di navigare a metà classifica. Il limbo di quest’anno non piace ai tifosi (che infatti contestano) ma neppure alla società, che oltretutto avrebbe solo da perderci anche dal punto di vista economico: il «bacino d’utenza» di cui parlava a legge Melandri (che non ha mai convinto neppure i dirigenti viola), ha lasciato il posto a parametri come i risultati storici, l’audience, gli ultimi 3 campionati, i punti e la posizione in classifica. Ecco perché l’offerta di MediaPro e le firme del governo sono diventate assist preziosi per provare a tornare in alto: una Fiorentina a metà del guado, non conviene a nessuno.