NUOVE MURATE INVITO AL BACKSTAGE
Le residenze artistiche dell’ex carcere di Firenze si trasformano in laboratorio Con bambini e spettatori chiamati a partecipare alla messa in scena degli spettacoli La direttrice Gensini: «Qui si produrranno testi teatrali che gireranno il mondo»
Il progetto di arti contemporanee delle Murate inizia una nuova fase «da luogo di residenza a istituto di coproduzione» come spiega la nuova responsabile Valentina Gensini: con un workshop per bambini dai 9 ai 13 anni oggi pomeriggio alle 15 e una prova aperta e gratuita per tutti i cittadini lunedì alle 18, entrambi con la compagnia italo-brasiliana-spagnola Animais de Companhia, attualmente in residenza artistica nell’ex carcere fiorentino. Da semplice luogo di lavoro — chiuso la domenica e il lunedì — a centro d’arte aperto, in via straordinaria, per coinvolgere i fiorentini tra danza, teatro, musica, arti visive.
«Ospitiamo artisti che preparano nuovi lavori, finora principalmente compagnie di danza, ora anche di prosa — racconta Gensini — che poi gireranno nei circuiti internazionali portando il brand “Murate nel mondo”. Da qui il senso di proporsi come istituto di produzione artistca. «Lo spettacolo Animali da Compagnia andrà in scena in Brasile, Spagna, Italia e in altri circuiti teatrali ed è l’inizio di una trilogia che parte da Firenze». Quello che aspetta i ragazzi oggi è un lavoro di due ore sul teatro del corpo, con le autrici e ideatrici Chiara Fenizi e Julieta Marocco che insegneranno tecniche di improvvisazione teatrale e di linguaggio del corpo. Mentre lunedì nella sala Ketty La Rocca delle Murate sarà possibile assistere al primo studio di 45 minuti della messinscena definitiva «che è quasi come assistere allo spettacolo definitivo» specifica Gensini. «Normalmente gli spettatori di un primo studio sono gli addetti ai lavori — conclude Valentina Gensini — invece noi vogliamo che siano gli spettatori i primi giudici del lavoro fatto e che vedremo partire in tournée tra qualche mese». La trilogia intitolata Triptico Urbano prosegue fino alla fine del 2020 con la creazione di 3 spettacoli diversi, prodotti tra Murate, Brasile e Spagna. In questo primo capitolo due sorelle interpretate sempre da
Chiara Fenizi e Julieta Marocco raccontano la vita da recluse dentro un appartamento con la paura di uscire e di confrontarsi con un mondo esterno mentre il tempo e lo spazio creano una labirinto che unisce la cucina alla camera da letto come un intero universo.
«Avevamo già avuto un’esperienza positiva di residenza l’anno scorso — racconta Julieta Marocco — e abbiamo capito quante potenzialità e capacità di apertura a progetti di ricerca e creazione nel linguaggio teatrale contemporaneo avesse questo luogo, tra l’altro raccontiamo di un luogo chiuso come un carcere e abbiamo sfruttato gli spazi di un ex carcere, senza palcoscenico».