Quelle facce coperte dal fango
Siena, corsa vintage nel diluvio. Vince il belga Benoot
Più di una corsa è stata una prova di sopravvivenza. Percorsi da brivido, pioggia, fango e freddo. La «Strade Bianche» non ha deluso le aspettative. Anzi, se possibile, ha superato sé stessa, confermandosi una gara impossibile da domare e un appuntamento ormai irrinunciabile per i professionisti, anche a costo di soffrire per oltre 150 chilometri, con il maltempo che si è presto una pausa soltanto negli ultimi 20. Quanto basta per regalare ai tifosi una corsa dal sapore antico, come quando, 100 anni fa, Girardengo pedalava veloce davanti a tutti: con il volto segnato dal fango, come ormai avviene solo nelle classiche del nord, dove il ciclismo è una specie di religione.
Ecco perché, in appena 12 anni, la corsa senese ha saputo conquistare tutti. Italiani e stranieri, che anche sfidando le avverse condizioni meteo, hanno deciso di accamparsi lungo il tracciato per celebrare i 147 protagonisti. Fino al traguardo di Piazza del Campo, dove tutti i partecipanti sono stati osannati come vincitori. Anche quelli sfilati mentre sul podio era già il momento dello spumante. Il modo migliore per riconoscere a questi eroi moderni il senso dell’impresa. Per essere arrivati in fondo, perché dopo pochi chilometri è stato chiaro che la sfida sarebbe stata contro sé stessi.
Saltato il banco delle previsioni ovvie, dal cilindro è uscito un belga, Tjiesi Benoot. L’ultima volta che aveva tagliato un traguardo a braccia alzate era ancora un under 23. Poi solo qualche buon piazzamento fino alla sparata da lontano di ieri. Impossibile resistere alla tentazione di tentare il colpaccio, mentre i favoriti, Sagan e Kwiatkowski su tutti, rimanevano impantanati tra gli sterrati. Più si avvicinava la fine e più il suo vantaggio aumentava.
Dietro, il francese Bardet e il belga Van Aert, pagavano la lunga fuga. Nella Strade Bianche, però, prima di scrivere la parola fine vanno fatti i conti con gli strappi conclusivi. Uno a uno il corridore della Lotto domava Colle Pinzuto, Le Tolfe e quindi Santa Caterina. Ormai era fatta. Mentre il rumore del pubblico si faceva assordante, una maschera di fango spuntava dal Chiasso Largo.
E Benoot poteva alzare le braccia. «Non mi aspettavo di andare così forte — dice Benoot — Sapevo che avrei vinto qualcosa di grande un giorno, e quel giorno è oggi». Insieme al belga ha vinto anche Siena: per un giorno più che mai capitale del ciclismo. Oggi si replica con la Gran Fondo: gli iscritti sono cinquemila.