Corriere Fiorentino

Livorno, prima notte di divieti (non rispettati)

Lo stop all’alcol deciso da Nogarin in tre piazze non ferma la vendita dei minimarket

- Giacomo Salvini

Le 21 sono passate da tre ore ma in Piazza della Repubblica l’alcol si vende lo stesso. Senza problemi, senza sotterfugi. I proprietar­i dei minimarket che si affacciano sulla piazza forse non sanno nemmeno che il divieto di vendita di alcol da asporto è già entrato in vigore. Lo ha deciso venerdì mattina la giunta Nogarin per cercare di fermare la malamovida che negli ultimi mesi ha caratteriz­zato il quartiere GaribaldiR­epubblica.

Ma nonostante questo, nella notte tra venerdì e ieri nella zona non si vede nessuno a controllar­e se i commercian­ti rispettano il divieto. All’angolo con via della Pina d’Oro, teatro di pestaggi molto frequenti, c’è l’Asian super mini market. Insegne giallo fosforesce­nti, un arredament­o accoglient­e. Al frigorifer­o degli alcolici si può leggere il listino prezzi: tutte le birre 1,20 euro, quelle italiane 1,50 euro. «Due Tennent’s per favore»: quattro euro. Nulla è cambiato.

A pochi metri di distanza si incontra un altro minimarket che dà sulla piazza, le vetrine sono illuminate da luci violacee: in esposizion­e non ci sono biscotti, affettati o frutta e verdura ma quattro scaffali di superalcol­ici. Anche qui l’alcol si può comprare e portar via senza correre alcun rischio: usciamo con una bottiglia di Merlot, una Moretti e una Heineken. Il commercian­te, che parla rigorosame­nte in arabo, non fa una piega. Ma nel quartiere dove una volta nascevano le botteghe artigiane, a dominare la scena non è l’alcol ma la droga. Alle una di notte Piazza Garibaldi è vuota, quasi spettrale. Sugli scalini del palchetto in mezzo alla piazza c’è una bottiglia vuota di vodka alla fragola, un paio di fazzoletti sporchi e una siringa usata. Basta mettersi a sedere su una panchina ed aspettare: dopo dieci minuti, sulla stradina anteriore alla piazza si incrociano due nordafrica­ni. Sembra che non si conoscano, il movimento della mano è impercetti­bile, si passano qualcosa. «Abbiamo fatto l’abitudine a questo degrado — spiega Giacomo, un giovane residente del quartiere — l’abbiamo interioriz­zato. Prima eravamo in casa e mia sorella doveva uscire con la bambina piccola. Siamo scesi tutti e tre per scortarla alla macchina. Questo è un quartiere che non esiste più».

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A destra uno dei minimarket nel quartiere Garibaldi con gli alcolici venduti a prezzi stracciati e anche dopo le 21 nonostante la prima notte di ordinanza (stop alcol da asporto tra le 21 e le 7) varata dalla giunta Nogarin. Sopra le...
In rodaggio A destra uno dei minimarket nel quartiere Garibaldi con gli alcolici venduti a prezzi stracciati e anche dopo le 21 nonostante la prima notte di ordinanza (stop alcol da asporto tra le 21 e le 7) varata dalla giunta Nogarin. Sopra le...

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