Anche Biffoni ricorre al Tar, contro Peretola
L’annuncio in Consiglio comunale (che approva all’unanimità). «Esclusi dall’Osservatorio»
Ad annunciarlo in Consiglio è lo stesso sindaco Biffoni: il Comune di Prato ricorre al Tar contro la nuova pista di Peretola, fortemente voluta da Renzi. «Ma io resto renziano» dice Biffoni ai critici, «la sconfitta del Pd di domenica non c’entra nulla».
Alla fine anche Prato si schiera, tentando la strada dei tribunali per bloccare l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. Il governo cittadino ha dato mandato all’ufficio legale di preparare il ricorso al Tar contro il decreto di Valutazione per l’impatto ambientale dell’opera. Ad annunciarlo è stato il sindaco, Matteo Biffoni, in apertura del Consiglio comunale straordinario che si è tenuto ieri proprio sul tema dell’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. «La decisione — spiega Biffoni all’aula — è dovuta all’esclusione di Prato e degli altri Comuni della Piana dall’osservatorio ambientale che ha il compito di monitorare il rispetto delle prescrizioni alla Via».
La costruzione della nuova pista divide da sempre Matteo Biffoni dal suo mentore politico, Matteo Renzi. Una distanza che il sindaco di Prato ha sempre pensato di poter «risolvere politicamente» e che oggi, nel giorno dell’annuncio del ricorso alla giustizia, lo costringe a parlare proprio di «sconfitta politica». Il punto fu persino oggetto di un siparietto sul palco della campagna elettorale delle elezioni europee (e amministrative della città) del 2014, dove i due si prendevano giocosamente in giro per essere su fronti opposti. Risate a buon diritto, si direbbe, anche in ragione della valanga elettorale Pd che in quella tornata vide trionfare entrambi.
Ma i tempi, anche quelli elettorali, cambiano rapidamente. Tuttavia, a chi sottolinea la coincidenza tra la mossa di Biffoni e la sconfitta bruciante di Renzi, magari in previsione del voto per le Comunali 2019, il primo cittadino oppone il suo esplicito diniego: «Sono e resto renziano. La tempistica di questa decisione non ha nulla a che vedere con la sconfitta del 4 marzo. Il fatto è che devo tutelare in tutti i modi quella fetta di miei cittadini che mostrano legittima preoccupazione per le conseguenze della nuova pista sul nostro territorio». Niente distanze dunque. Il sindaco pratese spiega di aver «avvisato Matteo Renzi, il sindaco di Firenze Dario Nardella ed il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che questo atto sarebbe stato la conseguenza di un’eventuale esclusione di Prato o di uno dei Comuni della Piana dal tavolo dell’osservatorio».
In Consiglio comunale Biffoni ha sottolineato la sua riluttanza all’ampliamento della pista di Peretola anche in relazione all’altra partita chiave sull’asse Firenze-Piana-Prato, quella del termovalorizzatore. Se il presidente della Regione Enrico Rossi ha sempre detto di preferire l’ampliamento dello scalo all’impianto di smaltimento dei rifiuti, Biffoni ritiene invece che l’opera «davvero necessaria a tutto il territorio, il termovalorizzatore dei rifiuti» sia «messo a rischio dall’intervento su Peretola, altamente impattante».
Il ricorso di Prato si aggiunge a quello appena presentato dal Comune di Carmignano (sempre a guida centrosinistra), a quello che presenterà Sesto con la propria avvocatura e a quello di alcuni comitati di cittadini. Dopo aver annunciato la sua decisione Biffoni è stato immediatamente oggetto dell’attacco del Movimento 5 Stelle. La consigliera Silva La Vita ha parlato di «totale fallimento», sostenendo che «il sindaco cambia idea guarda caso dopo i risultati delle elezioni politiche e quindi l’uscita del Pd dal governo, dimostrando quello che abbiamo sempre sostenuto dal 2014: che non aveva le mani libere». Per tutta risposta Biffoni ha dato lettura in Consiglio comunale dell’articolo del Corriere Fiorentino del primo marzo, nel quale si dava conto del discorso del candidato grillino al Senato Nicola Cecchi, che sosteneva le buone ragioni dell’adeguamento dell’aeroporto. Al termine dell’acceso confronto in aula, il Consiglio ha comunque votato all’unanimità il documento che dà alla giunta mandato per il ricorso al Tar.
Il sindaco
«La sconfitta elettorale non c’entra niente Avevo avvisato Renzi, Nardella e il ministro»