Alla Leopolda i campioni del gusto Attenti alla salute
Viaggio tra le 40 aziende che rappresentano il top della nostra enogastronomia: dalle lumache, all’olio per far crescere bene i bimbi, fino al formaggio «ai tre latti» È l’attenzione alla salute il must di questa edizione numero 13 della fiera del cibo
Ci sarebbero un migliaio di assaggi da fare all’ultimo Taste: 400 le aziende espositrici, 20 in più rispetto allo scorso anno quando le presenze alla Stazione Leopolda furono 15.800. Per orientarsi in un Bengodi degno del più sfrenato racconto boccaccesco, ecco le novità.
La prima riguarda uno degli alimenti più difficili da trovare in supermercati e gastronomie: le lumache. Per la prima volta a Taste la famiglia Arcenni presenta le sue Helix Aspersa Muller, le chiocciole, più piccole di quelle che si mangiano al Nord, allevate tra i 12 e i 14 mesi a Capannoli, nell’Alta Valdera. Ai porri, come un paté, o in un ragù delizioso le lumache vengono vendute già pronte ma anche al naturale, già spurgate ma da cuocere per esempio con una classica bourguignonne. Sempre dalla Toscana arriva una distilleria costruita a Pelago da un ex consulente della Bombay che produce il Peter Gin, profuma oltre che del ginepro dei boschi dell’Appennino, anche di anice, di liquirizia e di iris: «da bere liscio» dice il giovane produttore, più da gin tonic che da Martini cocktail per capire il genere. Tra i casari una novità arriva da una grotta costruita nella Prima Guerra Mondiale in Alto Adige dove stagiona l’Hofers Alptraum della Capriz, un caprino al pane di segale e Cognac di filigranata eleganza. Mentre Molinari di Udine, al secondo anno a Taste, ha presentato uno speck fine e delicato, molto diverso da quello più speziato altoatesino. Sul versante occidentale, nella Lomellina cara a Gianni Brera, s’incontra l’Oca Sforzesca, una norcineria lombarda specializzata in insaccati di oca e maiale che mettono insieme tradizioni distanti come quelle cattolica ed ebraica e chissà che non possano ispirare un nascituro governo. Da non perdere Il Moro, uno dei migliori assaggi di questo 13esimo Taste, un salame cotto della Lomellina appunto di oca col suo fegato. L’attenzione alla salute sembra ricorrente non solo nello storytelling aziendale. La più signifi-
cativa quella di «Crescimi» un extravergine di oliva profumato ma delicato, prodotto da L’Arcangelo sulla Costiere Amalfitana per lo svezzamento dei bambini. Per gli amanti delle verdure, la giardiniera di Morgan con cinque verdure in agrodolce senza olio e cipolla è una chicca da non perdere. L’affinatore di Castiglion Fiorentino Andrea Magi ha presentato il suo La Torre, una sorta di tomino ai tre latti «moulé à la louche» dove si percepisce la dolcezza vaccina, la sapidità della pecora, la freschezza del latte di capra. Da Prato arrivano i «mannorini» i nuovi wurstel di suino della macelleria Mannori, quella della Mortadella con l’Alkermes.