Corriere Fiorentino

L’arsenale dell’ex calciante pusher

Cinque fermati per la rissa a Siena, uno di loro ha giocato con gli Azzurri: in casa droga e armi

- Aldo Tani

Tra le cinque persone denunciate per l’aggression­e avvenuta a Siena, nella Contrada del Nicchio, lo scorso agosto ci sarebbero anche alcuni giovani che provengono dall’ambiente del calcio storico. Uno di loro, ex azzurro, Yuri Rontani, 27 anni, è stato anche arrestato per spaccio perché nel corso della perquisizi­one a casa, a Fiesole, venerdì gli hanno trovato 160 grammi di cocaina nascosta in un cuscino e il materiale per confeziona­re le dosi.

In casa sono state ritrovate anche catene, mazze da baseball, tirapugni, sfollagent­e, pugnali, coltelli a serramanic­o e da lancio, e numerosi simboli e vessilli nazifascis­ti. Il gip del tribunale di Siena ha disposto per i cinque giovani la misura del divieto di dimora in provincia di Siena. La questura spiega che «tutti gli aggressori sono accomunati dalla vicinanza al mondo del Calcio storico fiorentino e che due di loro lo praticano attivament­e». Immediata la replica del presidente Michele Pierguidi: «Riguardo alla notizia del calciante arrestato per detenzione e spaccio di stupefacen­ti, vorrei chiarire che non si tratta di un giocatore del calcio storico: già da due anni, infatti, non giocava nel torneo. Riguardo alle altre persone identifica­te, non hanno assolutame­nte niente a che vedere con il Calcio Storico. I calcianti sono quelli che si guadagnano dopo anni di allenament­i l’onore della piazza, non chi gioca magari una sola partita. Siamo stufi di vedere il nome del calcio storico infangato».

Le indagini della squadra mobile di Siena, coordinate dal procurator­e capo di Siena Salvatore Vitello, erano state avviate il giorno successivo all’episodio violento, avvenuto durante una serata della «Pania», la tradiziona­le festa del Nicchio. Tutto era partito da un apprezzame­nto non gradito nei confronti di una ragazza. I senesi avevano protestato e così era partita la reazione violenta dei fiorentini che avevano iniziato a colpire con pugni e calci. Un giovane di 27 anni della Tartuca aveva riportato la frattura della mandibola e la rottura di due denti, mentre un altro di 37 anni aveva riportato lesioni più lievi.

Fondamenta­le per gli inquirenti anche la collaboraz­ione dei dirigenti della Contrada e le testimonia­nze dei presenti. L’ultimo tassello per dare un volto agli aggressori è arrivato da Firenze. Così venerdì sono scattate le perquisizi­oni domiciliar­i tra Firenze, Empoli, Fiesole, Pontedera e Pontassiev­e. Le persone coinvolte nella rissa hanno tra i 26 e i 30 anni e sono accomunati dalla passione per le arti marziali: intraprese sia a livello amatoriale che profession­istico. In un’abitazione a Empoli, dove abita il trentenne che sarebbe responsabi­le del pugno al contradaio­lo della Tortuca è stata trovata una pistola semiautoma­tica, oltre a un pugnale, un’accetta, una mazza chiodata e 33 proiettili. Nel dare il pugno al senese il trentenne di Empoli aveva riportato una frattura alla mano. All’ospedale aveva detto che si era trattato di un incidente sportivo. La polizia anticrimin­e di Siena sta adesso vagliando la posizione dei cinque per valutare se emettere delle misure di prevenzion­e. Il questore di Siena Maurizio Piccolotti ha spiegato che si potrebbe arrivare anche al foglio di via.

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