Gli incroci del destino: gol alle 13, dedicato al 13
NEL SEGNO DI DAVIDE
Il ricordo del 13 e il gol del 31 alle 13 in punto: il pizzico di magia che cantava Freddy Mercury (A Kind of Magic è uno degli album più venduti dei Queen), ieri era al Franchi. E così, nel giorno di Astori, il protagonista diventa il suo sostituto, che lo onora volando in cielo su quel cross di Saponara e lo saluta da vero Capitano, come quando i soldati della marina gettano in mare la bara del proprio superiore.
«Tempo non cancellar mai dai tuoi minuti questo ricordo immenso. Davide vive fino all’estremo di ogni senso», si leggeva nel poetico striscione dei tifosi del Benevento esposto al minuto numero 13 del primo tempo. Il minuto della coreografia della Fiesole, della maglia di Astori, del commosso applauso dello stadio, delle lacrime dei compagni in campo: il minuto di Davide, nel quale il pizzico di magia ci ha messo lo zampino, diventando realtà.
Il gol viola ieri è arrivato alle 13 in punto, segnato dal numero 31 (un 13 alla rovescia), che se il capitano fosse stato al suo posto, avrebbe guardato la partita dalla panchina. Non basta però, perché Hugo da ieri è diventato il tredicesimo marcatore della stagione viola, nel giorno della sua tredicesima partita in viola. Il Cholito Simeone, sempre su assist di Saponara, ha avuto anche l’occasione (solo, davanti al portiere) per far gol al tredicesimo e qualcosa, appena dopo il minuto di applausi dedicati a Davide. L’ha fallita, pazienza. Ma la magia resta: «Mi piace pensare sia stato Davide a spingere Vitor Hugo fin lassù e a farlo segnare», è stato il dolce commento di Marco Benassi a fine partita.
Per chiudere il cerchio si potrebbe dire che la rete viola è arrivata al minut0 26 (il doppio del 13), che il Benevento ha subito il suo tredicesimo gol stagionale su calcio piazzato e che Davide se n’è andato a 31 anni, il numero di maglia di Vitor, il cui nome, in qualche modo, richiama quello della piccola Vittoria, il figlia di Astori. Di sicuro ieri il brasiliano (che debuttò in viola proprio al fianco di Davide a San Siro), ce l’ha messa tutta per onorare Astori. Sulle sue spalle (e su quelle di Badelj, capitano con la fascia dei 4 Colori del Calcio Storico che fu di Davide) pesava l’onere più grande: sostituirlo in campo, senza che l’assenza della «luce» come l’ha chiamato proprio Badelj in Santa Croce, si facesse troppo sentire. Hugo ha usato muscoli e cuore, come piace a lui. La sua partita è stata tutta tackle, grinta e colpi di testa: il gol è un premio, la dedica al capitano, con quella maglia celebrativa tenuto in mano dal massaggiatore viola (Daniele Misseri) che ha trovato Davide in camera ormai privo di vita, è un altro tocco di magia di una domenica indimenticabile.
«Davide 13» dice la coreografia e il bandierone sventolato ieri dalla Fiesole, «Astori 13» è la maglia andata a ruba in questi giorni nei Fiorentina Store. E proprio il 13 (sempre lui) diventerà, c’è da crederlo, il minuto nel quale la curva Fiesole ricorderà in ogni partita il capitano che non c’è più. Come ieri e per chissà quanto tempo ancora. La sua maglia a proposito, sarà ritirata ufficialmente nella partita al Franchi contro il Cagliari, l’altra squadra che ha segnato la carriera di Davide. Quando? A maggio, il 13 naturalmente.
Le parole di Benassi
«Giocare è stato durissimo, ma mi piace pensare che sia stato Davide a spingere Vitor fin lassù e a farlo segnare»