Corriere Fiorentino

Le notti dei giovanissi­mi sotto i Portici «Bevono, e i controlli?»

Viaggio nel cuore della città dopo le aggression­i del branco: «Bevono tutti, ma i controlli?»

- Giulio Gori

Fino a una decina di anni fa le notti di piazza della Repubblica sembravano uscite da una delle tante canzoni di Gabriella Ferri: la giostra chiusa, la musica malinconic­a di un pianobar, un venditore di rose e qualche coppietta a braccetto di rientro verso casa.

Oggi, è il punto di ritrovo serale di fiorentini giovanissi­mi: adolescent­i che si ubriacano grazie a qualche bar compiacent­e, ragazzi che ballano il freestyle o l’hip-hop sotto le logge di via Pellicceri­a, capannelli di studenti delle scuole medie che si incontrano lì soprattutt­o il sabato sera. Eppure, malgrado il pienone, anzi proprio a causa del pienone, da qualche mese si ripetono aggression­i, rapine, borseggi e pestaggi. Compiuti da giovanissi­mi, italiani e stranieri, nei confronti di loro coetanei. La notte tra lunedì e martedì, una gang di ragazzi tra i 18 e i 22 anni, tre italiani e un marocchino, si è resa protagonis­ta di una serie ripetuta di raid nel giro di venti minuti: ragazze derubate, picchiate, prese per i capelli, palpeggiat­e. Ed è spuntato anche un coltello.

Non è la prima volta, negli ultimi mesi c’è stato il caso di una giovane importunat­a alla fermata dei taxi e, soprattutt­o, le aggression­i della notte di Capodanno. Ma anche a febbraio, una rissa tra ragazzini in cui sono spuntati, di nuovo, i coltelli: «Qui, davanti al nostro locale — racconta Pietro, figlio della titolare del «Chiosco degli Sportivi» di via degli Anselmi — c’è stata una rissa, ho dovuto chiamare la polizia. Succedono spesso, ma in quel caso un ragazzo straniero ha tirato fuori un coltello. Noi abbiamo dovuto prendere un bodyguard per la sera per stare tranquilli».

Il problema, racconta il giovane, sono «i pub che danno da bere anche ai dodicenni», ma anche il fatto che è facile prendersel­a con i più indifesi: «Se intervengo per fermare una rissa davanti al chiosco, anche i più incattivit­i si danno subito una calmata perché sono più grande di loro — dice dall’alto dei suoi 28 anni e del suo metro e novanta di altezza — chi crea problemi se la prende sempre con chi ha al massimo 18, 20 anni, perché sa che si difende peggio».

Così, racconta, negli ultimi mesi molti gli stessi adolescent­i hanno capito che la zona sta diventando pericolosa: «Chi ha un po’ più di soldi da spendere ha cominciato a stare nei bar, nei dehors, ad evitare di stare in strada». Neppure i dehors però sono al sicuro: la notte tra lunedì e martedì la gang ha cercato di colpire anche tra i tavolini dell’Old Stove, il pub al Palagio di Parte Guelfa: «È stato mio fratello a buttarsi e a salvare la borsa di una cliente», racconta uno dei baristi.

La polizia, di notte, con la sua camionetta in piazza della Repubblica c’è. Ma basta girare dietro un angolo per potersi nascondere da occhi indiscreti. Tanto più che da un paio di mesi la piazza ospita due enormi cantieri con tanto di teloni di protezione: così sembra tornato l’antico Ghetto con i suoi stretti vicoli. E nessuno vede più niente. Nei luccicanti dehors dei bar della piazza, tra chi spiega che «non siamo autorizzat­i a parlare per politica aziendale» e chi risponde che «qui nel dehors i clienti sono tranquilli», sembra di essere in una bolla impermeabi­le.

Stessa storia alla giostra al centro del lastricato: «L’importante è che non ci danneggino nulla quando siamo chiusi». Del resto, residenti non ce ne sono, e non è lo spopolamen­to (comunque preoccupan­te) di altre strade del centro Qui domina il vuoto: in tutta la piazza c’è solo una famiglia di residenti, con tanto di videocitof­ono anche al pianerotto­lo. «Se è peggio di qualche anno fa? Eccome se è peggio: io lavoro qui da vent’anni e la quantità di ragazzini ubriachi fa spavento — racconta il barista del Caffè «La Posta» di via Pellicceri­a — io a mia figlia ho proibito di uscire in questa zona».

Tra i problemi della piazza, tutti sono d’accordo, non c’è lo spaccio di droga: «Quella per fortuna è roba di altre strade, altre zone». Ma l’alcol scorre a fiumi e, oltre a rendere più indifese le vittime, rende più violenti ladri e aggressori. E se i casi di violenza più efferata avvengono di solito a notte fonda, già all’una di notte le ragazze non si sentono più tranquille: «Quando faccio serata — spiega una dipendente dell’Hard Rock Cafè di via Brunellesc­hi — sono abituata a sentire apprezzame­nti pesanti, molto sgradevoli, soprattutt­o appena arrivo in zona stazione. Ma qui, all’uscita, negli anni scorsi non succedeva. Ora sì. Di solito sono ragazzini ubriachi, italiani o stranieri non fa differenza. Così da qualche mese, schizzo via in fretta. Comincio ad avere un po’ di paura».

Nella piazza, e dintorni

Il silenzio nei dehors dei locali più rinomati, la folla nei bar vicini: «Mai visti tanti giovanissi­mi ubriacarsi in questo modo»

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A sinistra i portici di piazza della Repubblica che di sabato sera si popolano di ragazzini, spesso ubriachi
 ??  ?? Gabriele Romanelli, rapper
Gabriele Romanelli, rapper
 ??  ?? Il marocchino Nasr Eddine Semmah
Il marocchino Nasr Eddine Semmah
 ??  ?? Gaia Squillanti­ni, 19 anni
Gaia Squillanti­ni, 19 anni

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