Scontro sul contributo alla famiglia di Diene
E in Regione la Lega non vota la mozione di Fratelli d’Italia
La destra toscana si spacca sul contributo alla vedova di Idy Diene, il senegalese ucciso il 5 marzo scorso da un pensionato fiorentino, Roberto Pirrone, sul ponte Vespucci. Dopo l’annuncio del governatore Enrico Rossi — cioè di un «un contributo di solidarietà da ventimila euro per Ndeye Rokhaya Mbengue» — ieri il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità dei presenti una mozione di Sì Toscana a Sinistra che invita la giunta regionale a «stanziare un contributo di solidarietà alla famiglia della vittima, Idy Diene».
Il centrodestra, compatto, ha disertato il voto. Ma subito dopo Fratelli d’Italia ha presentato una mozione quasi identica che ha aperto un caso politico con la Lega. Giovanni Donzelli, FdI, ha chiesto alla giunta di «attivarsi affinché alla prima variazione di bilancio venga predisposto un contributo di solidarietà» da destinare alla famiglia di Idy Diene, ma approvando prima una legge che, per garantire imparzialità nell’erogazione
Approvata in Consiglio anche la mozione di Sì Toscana a Sinistra, senza i voti del centrodestra
di questi contributi, crei un fondo apposito e ne stabilisca i criteri di erogazione.
La Lega, però, si è messa di traverso e ha deciso di astenersi: «Il problema è che ci troviamo davanti a una discriminazione — ha ribattuto la leghista Elisa Montemagni — Ci sono state 17 donne morte per omicidio, e nessuno ha dato loro 20 mila euro. Noi vorremmo criteri oggettivi proprio per evitare discrezionalità». Così, mentre il Consiglio ha deciso di approvare anche la seconda mozione a larghissima maggioranza (con i voti favorevoli di Pd, FdI, Sì Toscana, Movimento Cinque Stelle, LeU, gruppo misto e anche Forza Italia), Donzelli, forse per non sentirsi scavalcato a destra, ha puntualizzato che il caso di Idy Diene solleva un problema di sicurezza: «Siamo davanti a un gesto di un folle, in cui il razzismo non è accertato, e FdI in questo caso non può che stare dalla parte delle vittime, come ha sempre fatto. Il problema piuttosto è quello della sicurezza, dato che nessuno è intervenuto a disarmare un uomo armato in pieno centro». La giunta regionale aveva comunque già deciso di stanziare 20 mila euro. E, dopo le polemiche sui social che la accusavano di questa scelta, aveva ricordato i numerosi casi (carabinieri, militari, incidenti sul lavoro) per cui erano state stanziate cifre simili.