Sansepolcro: chiude il centro di ricerca dentro Casa Buitoni
Sansepolcro, per 30 anni centro d’eccellenza: il 31 marzo la villa chiude i battenti
Più di un’azienda, un pezzo di famiglia. A Sansepolcro la Buitoni non è mai stata considerata un semplice marchio. Dal primo pastificio aperto dal fondatore Giovan Battista e dalla moglie nel 1827, l’attaccamento della città si è consolidato anno dopo anno, fino a diventare un vanto per la comunità. La massima espressione di questo legame è da tempo Casa Buitoni, ovvero Villa Fatti, dimora neoclassica appartenuta proprio alla famiglia. Dal 1988 ospita il centro ricerche, l’unico presente in Italia, che però — come anticipato dal Sole 24 Ore — il 31 marzo chiuderà i battenti.
Non si tratta di un finale a sorpresa, perché da mesi Nestlé, proprietaria del brand, ha annunciato l’intenzione di spostare questa divisione in altra sede. In un primo momento era stata indicata la Francia, poi la Polonia. Alla fine a spuntarla è stata Solon, in Ohio (Stati Uniti), dove dovrebbero essere già stati trasferiti i macchinari. I 15 dipendenti saranno in parte ricollocati all’interno del gruppo e in parte hanno accettato di andarsene. «C’è amarezza — afferma il sindaco Mauro Cornioli — Eravamo preparati a questo momento, ma per l’importanza che Buitoni riveste nella nostra storia è una perdita importante».
A uscirne ridimensionato è il patrimonio culturale di Sansepolcro. In quel complesso sono state prodotte decine di ricette poi diventate successi mondiali: piatti della tradizione destinati all’uso quotidiano, dove la dottrina della cucina italiana faceva la differenza. Garanzie sacrificate in nome dei profitti. Villa Fatti, di proprietà della divisione centrale del colosso svizzero, dovrebbe essere trasformata infatti in un relais di lusso. Di conseguenza, dalle confezioni scomparirà la classica scritta «Casa Buitoni».
«Nestlé ha confermato la strategia che sta mettendo in atto in molte zone del Paese: perseguire un ritorno degli investimenti in tempi rapidi — spiega Mauro Macchiesi, segretario nazionale Flai Cgil — Su Casa Buitoni, da tempo avevamo denunciato la situazione, ma in molti se ne accorgono solo ora». Sulla vicenda è intervenuto anche Riccardo Nencini, viceministro alle Infrastrutture, appena eletto al Senato nel collegio di Arezzo: «Sono tuttora in corso, e proseguono, i contatti con Nestlé. Non ho dubbi: marchio e occupati vanno difesi fino in fondo».
Una presa in carico che però non dovrebbe sortire effetti. «La partita è chiusa», ribadisce Macchiesi. Le trattative potrebbero allora riguardare l’altro stabilimento Buitoni a Sansepolcro, dove si producono pasta fresca e fette biscottate e occupa oltre 300 persone. Il complesso appartiene alla Newlat e nel 2010 è stato oggetto di un piano di investimenti che ne ha consentito il rilancio: con la costruzione di un nuovo reparto spedizioni e l’ammodernamento di alcune linee produttive. L’ultimo baluardo per mantenere in vita quasi due secoli di storia.