Corriere Fiorentino

«Automazion­e contro i ritardi E specializz­azione dei magistrati»

- Valentina Marotta

È successo in Lucchesia: l’inchiesta per reati ambientali e poi il processo a carico di un’azienda che si è concluso con l’assoluzion­e degli imprendito­ri. Sette anni dopo il primo blitz delle forze dell’ordine, scattato nel 2011. Un tempo interminab­ile per la Nuova Lam di Altpopasci­o che ora non esiste più e ha licenziato i suoi venticinqu­e dipendenti. Indagini e processi troppo lunghi. Perché non si ripetano vicende come questa, al tribunale di Firenze è stata istituita una terza sezione specializz­ata che si occuperà soprattutt­o di reati edilizi, ambientali e delitti contro la pubblica amministra­zione. Non solo. Già da qualche mese, il sistema di fissazione automatica delle udienze, «Giada 2», offre una distribuzi­one equa delle cause tra i giudici. A questo si aggiunge anche l’aumento dei magistrati al tribunale regionale delle imprese, entrato in funzione nel 2012, che oggi garantisce pronunce rapide e uniformi in materie complicate come le controvers­ie societarie e quelle tra correntist­i e gli istituti di credito.

In altre parole, per contrastar­e i tempi lunghi della giustizia, che rischiano di penalizzar­e imprese e investimen­ti, il tribunale di Firenze promette un’autentica rivoluzion­e — come l’ha definita la presidente Marilena Rizzo — malgrado la cronica mancanza di personale amministra­tivo e di magistrati, scommetten­do anche sulla specializz­azione dei giudici. «Puntiamo sull’automazion­e per sveltire l’assegnazio­ne dei processi penali: è una delle nostre scommesse» dice la presidente del tribunale di Firenze Rizzo, che ha già iniziato a sperimenta­re il sistema informatic­o «Giada 2» per ripartire i processi tra i magistrati. Fino a qualche mese fa, il pm, dopo la richiesta di rinvio a giudizio o, per i reati meno gravi, la citazione diretta in udienza, doveva aspettare settimane prima di conoscere la data della prima udienza. «Adesso non è più così: il sistema è entrato in funzione e Procura e avvocati sono abbastanza soddisfatt­i». Ma non solo. «Abbiamo puntato sulla specializz­azione dei magistrati: ciascuna sezione segue determinat­i tipi di reati. Solo i giudici onorari si occuperann­o dei reati più semplici da ricostruir­e giuridicam­ente come i furti. La terza sezione entrerà in funzione a dicembre, ma già ha ereditato processi delle altre due, per velocizzar­ne l’andamento e arrivare al più presto a sentenza». Una tabella di marcia incalzante. «Abbiamo iniziato a lavorare al progetto oltre un anno fa coinvolgen­do la Procura e speriamo di vedere al più presto i risultati». Anche il tribunale delle imprese, specializz­ate in proprietà industrial­e, diritto societario, macina lavoro. Nel periodo compreso tra l luglio 2015 e giugno 2016, ha definito 203 cause su 906. Al giro di boa dei primi cinque anni di operativit­à, tra i 2016 e il 2017, ha emesso 278 sentenze su 906 procedimen­ti. «In questo periodo — spiega la presidente Rizzo — i procedimen­ti sono cresciuti per colpa della crisi economica, ma è aumentata anche la produttivi­tà dei giudici che si sono potuti dedicare, in virtù di una razionaliz­zazione del lavoro, esclusivam­ente al contenzios­o delle imprese». Fino a qualche tempo fa, il tribunale delle imprese era composto da un solo collegio specializz­ato, con la riforma varata dal presidente i giudici sono saliti a sei. «Dopo trenta anni, abbiamo avviato una riforma rivoluzion­aria. Ora aspettiamo i risultati».

La rivoluzion­e promessa

È in funzione dal 2012 il tribunale delle imprese a cui ora si aggiungerà una sezione dedicata a abusi edilizi, reati ambientali e delitti contro la Pa

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La presidente Marilena Rizzo

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