Piazza Fardella, controlli a tutti gli alberi
Dopo il crollo del pino, le piante saranno visitate. E si deciderà se tagliarle
Controlli nei prossimi giorni per tutte le piante di piazza Fardella «nelle stesse condizioni apparenti» di quella caduta il 13 marzo. Questa la decisione di Palazzo Vecchio, in seguito al crollo del pino domestico — che ha schiacciato una Mercedes in sosta, senza causare feriti — al Salviatino. Il dottore forestale Alberto Biffoli, residente in zona ed accorso sul posto martedì sera, aveva subito escluso, tra le cause del cedimento, una mancata manutenzione della direzione ambiente: «Da un’analisi approssimativa delle radici, sembrerebbe visibile del micelio fungino bianco. È temibile perché è impossibile rilevarlo con le Vta (Visual Tree Assessment, la valutazione visiva dell’albero su basi biomeccaniche, ndr) o con analisi strumentali».
Intanto, dopo il crollo, è arrivata la versione di Palazzo Vecchio: «Era in classe B, l’albero che si è ribaltato al Salviatino. A marzo dello scorso anno l’ultimo esame Vta, che non aveva evidenziato alcun problema». I tecnici del Comune sono ancora al lavoro per stabilire le cause del ribaltamento: «I cambiamenti climatici — sottolinea l’assessore Alessia Bettini — hanno sicuramente una parte in queste cadute improvvise». Ma c’è anche l’ipotesi «spazio vitale»: «Quando si progetta un’area verde — spiega il dottor Biffoli — occorrerebbe pianificarla, in modo che una volta cresciuti, gli alberi continuino ad avere spazi idonei. In piazza Fardella, quando fu concepita, serviva prevedere almeno 4-5 metri di raggio, senza cordoli di marciapiede e asfaltature. In queste condizioni, invece, le radici possono soffrire di asfissia, diventando più vulnerabili agli attacchi fungini. Questo non significa però che le altre piante vicine siano state per forza infettate». Intanto, ieri, su un altro pino pendente di piazza Fardella, è stato attaccato un cartello: «Occhio, Comune. Il prossimo sarò proprio io!».