Corriere Fiorentino

L’Arezzo è fallito: «24 ore per pagare gli stipendi»

La sentenza del tribunale, il giallo dei nuovi proprietar­i respinti da squadra e dipendenti

- Francesco Caremani

Il collegio del tribunale fallimenta­re di Arezzo, composto da Carlo Breggia, Michela Grillo e Antonio Picardi, ha dichiarato fallito il club amaranto, con circa due milioni di euro di debiti, in stato d’insolvenza e di passività amministra­tiva da mesi, concedendo l’esercizio provvisori­o. La sentenza, rispetto alla routine, è arrivata con una velocità record.

Contestual­mente però i giudici hanno nominato i curatori fallimenta­ri. Sono gli avvocati di Roma Lucio Francario e Vincenzo Ioffredi, i quali si dovranno occupare della gestione della società, iniziando dal pagamento di due mesi di stipendi per tesserati e dipendenti, la cui scadenza è oggi, onde evitare il quinto deferiment­o e un’ulteriore penalizzaz­ione in classifica, oltre alla revoca dell’esercizio provvisori­o. I due curatori, che hanno già lavorato con Picardi e con il tribunale di Arezzo, devono aprire un conto corrente per la gestione provvisori­a, nel quale fare confluire tutti i soldi raccolti da Orgoglio Amaranto e dal sindaco Alessandro Ghinelli. Poi dovranno effettuare i pagamenti e verificare nel tempo, sotto il profilo economico e finanziari­o, la sostenibil­ità della gestione provvisori­a.

«Deve, altresì, essere segnalato il sostanzial­e disinteres­se, circa l’esito del presente procedimen­to — si legge nella sentenza — mostrato dal socio di maggioranz­a della convenuta, mancando qualsiasi evidenza di un presunto passaggio di proprietà della partecipaz­ione societaria più volte pubblicame­nte annunciato dal suo legale rappresent­ante».

Ma il gruppo romano che detiene in questo momento le quote di maggioranz­a della società non ha mancato di recitare la sua parte anche ieri. Prima con un avvocato che non ha potuto assistere all’udienza perché privo di mandato per rappresent­are la Neos Solution S.c.a.r.l., materializ­zatosi nelle sue mani a udienza terminata. Poi quando si sono presentate allo stadio tre persone (Vincenzo Della Corte, Raffaele Trapanese e Michele Varriale) che si sono palesate come i nuovi proprietar­i dell’Arezzo. La Neos, infatti, avrebbe fatto sapere di avere ceduto la maggioranz­a delle quote, a fronte di fideiussio­ni bancarie, alla CTS Management di Londra, fatto che non risulta dalla visura camerale.

Tutti e tre sono stati allontanat­i, con l’aiuto della polizia, da giocatori e dipendenti. Un gruppo di tifosi ha poi organizzat­o un picchetto davanti allo stadio sia per raccoglier­e le adesioni per la trasferta di Viterbo, sia per evitare che i tre potessero in qualche modo ritornare ed entrare negli uffici del club amaranto.

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I tifosi dell’Arezzo ieri in attesa della sentenza del Tribunale

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