Corriere Fiorentino

«Per far politica non si può essere Ponzio Pilato»

- di Gabriele Toccafondi* *deputato di Civica Popolare

Caro direttore, guai a rincorrere la demagogia, e di fatto ingrossare le fila dei «No qualsiasi cosa», di chi pensa che una infrastrut­tura sia utile ma occorre farla da un’altra parte... Governare è diverso dal semplice amministra­re, non governi solo ascoltando chi urla, non si governa senza prendersi delle responsabi­lità. Chi governa alla fine deve fare, realizzare, portare a termine altrimenti significa che non sei i grado. Tra maggioranz­a e opposizion­e il gioco dovrebbe essere questo: tu non hai realizzato, allora tocca a me e lo realizzo io; c’è un problema tu non lo risolvi, mi propongo io per risolverlo. Invece il gioco sembra stia diventando questo: tu vorresti realizzare, ti blocco io; c’è un problema, tu non lo risolvi figuriamoc­i se io so come risolverlo, ma intanto la colpa è tua. Sui rifiuti i partiti devono dire dove, come e a che prezzo li smaltiremo da domani. Sull’aeroporto o sulle infrastrut­ture, chi fa politica deve dire se servono o meno, partendo anche dal fatto che la situazione attuale di aeroporto, Tav e sistema di trasporto, e quindi traffico e ambiente, non è sopportabi­le. Constatare che la situazione attuale non sia gestibile con lo status quo ma poi, nei fatti, sperare nello status quo è da irresponsa­bili. Mi pare evidentiss­imo che una soluzione debba essere trovata, decisa e realizzata. Altrimenti chi governa è irresponsa­bile. La demagogia, che adesso ci ha travolto tutti politicame­nte, come può riuscire a dare risposte? Nostro compito non è seguirla e cavalcarla ma proseguire e ribadire che per governare occorre un percorso, ascoltare ma anche decidere e fare. Di facile non c’è niente. Non esistono bacchette magiche o pozioni miracolose. Il Pd non rincorra lo status quo, come ha già fatto la sinistra radicale e buona parte del centrodest­ra. Può sembrare vincente seguire chi urla, ma a perderci sarà Firenze e la Toscana, che non vivono di rendita di posizioni. Si fa politica per migliorare le cose, per tutti i cittadini non per accontenta­re la piazza urlante di turno. Per fare politica non si può essere Ponzio Pilato.

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