«Bisogna ribellarsi agli attacchi sui social, non si può stare sempre zitti»
ad esempio il 24 e il 25 di marzo si trasformeranno in reporter per documentare e comunicare le speciali aperture, altri si trasformeranno in guide in percorsi museali. «Mi piace pensare – ha aggiunto l’assessore del comune di Firenze Paola Concia — ad Apritimoda come ad un nuovo strumento per fare sistema sul territorio in due date che coincidono anche con le giornate del Fai di Primavera». Ad aderire alla manifestazione ci saranno anche i musei della moda. Quello Ferragamo, il neonato Gucci Garden e il Museo della moda e del costume di Palazzo Pitti dove gratuitamente si potranno vedere le esposizioni in corso guidati da studenti-ciceroni. Gallery Dall’alto: un artigiano al lavoro da Loretta Caponi in piazza Antinori, una stanza del Gucci Garden e l’interno di Aquaflor in Borgo Santa Croce
«Questa sono io, cambiata e sempre la stessa. Sono cresciuta smussando i miei angoli, artistici e di personalità». A quasi dieci anni dall’esordio sulla scena musicale italiana Emma Marrone è al massimo: un nuovo album (Essere Qui) già disco d’oro, un tour primaverile nei palazzetti e soprattutto una nuova consapevolezza. «Ho dato la mia impronta a tutto, dal disegno del palco alle scelte musicali», si racconta la cantante salentina dall’inconfondibile timbro graffiato, a Firenze per presentare la data del 23 maggio al Mandela Forum. «Qui sono in veste da musicista, chitarra in mano e band intorno. Sarà uno spettacolo dall’attitudine più live rispetto ai precedenti concerti: poche sovrastrutture, improvvisazione, qualità del suono, contaminazione tra generi e le atmosfere rock, blues e soul dei miei miti musicali. Avevo voglia di trasportare le persone in un’altra epoca, e di sprigionare tutta la mia creatività». Un tour che segna uno spartiacque nella carriera di Emma, specchio dell’ultimo lavoro in studio e apice di un lungo percorso artistico, salito alla ribalta nel 2010 con la vittoria al talent Amici. «Le radici però rimangono sempre le stesse: sono una combattente, affamata, guerriera. Ho imparato solo a perdonare la mia parte debole e i miei scivoloni. Sono più matura, più libera di esprimermi e meno spaventata dalle conseguenze. A proposito di questo, spero di dare un esempio anche umano: difendiamoci quando ci attaccano sui social, come faccio io con gli haters virtuali. Non si può stare sempre zitti, perché chi tace acconsente. Cerchiamo di avere forza e amore verso noi stessi: non lasciamo spazio a chi, senza nome e senza volto, irrompe nella nostra vita e la distrugge. Soprattutto, cerchiamo di uscire di casa più spesso e avere legami veri». Un altro campo di battaglia di Emma, che da tempo presta la propria musica a iniziative benefiche a favore di donne, ricerca scientifica, progetti sociali. Con la grinta di sempre, frutto dell’educazione famigliare e dei luoghi del cuore tra cui Firenze, città natale e casa della primissima infanzia. «Firenze mi ha sempre regalato calore umano e ricordi stupendi. In più, tra i salentini e i toscani c’è una connessione speciale: la battuta pronta, il finto cinismo, la passione per il buon vino e il buon cibo. Non siamo facili da avvicinare, ma quando ci conosci ti diamo l’anima».