Chiesa e la sfida con Messi: «È un sogno»
Prima l’amichevole contro il Real, ora quella con Leo: come un videogame «Vivo un sogno, ma voglio di più»
Prima l’amichevole a Madrid contro il Real, ora quella con l’Argentina di Messi: «Finora li avevo sfidati solo alla playstation, sarà bello», dice Federico Chiesa. Per il
gioiello viola sta per arrivare il debutto in Nazionale, nel nome di Astori: «È stata una tragedia, gioco anche per lui».
«Ho affrontato Cristiano Ronaldo allo stadio Bernabeu, sembrava una finzione. Questa volta davanti ci sarà Messi: finora ero abituato a giocarci soltanto alla Playstation». Federico Chiesa sogna ad occhi aperti, ma coi piedi ben saldi per terra. Il suo primo vero raduno con la Nazionale culminerà con le sfide contro Argentina e Inghilterra: due tappe che il figlio d’arte viola si è conquistato col lavoro svolto dal primo giorno ritiro con la Fiorentina.
«Non mi sento un predestinato, so che col duro lavoro si possono raggiungere obiettivi importanti ed io do il massimo per questo», racconta dal ritiro azzurro. Non capita a molti giocatori, a soli vent’anni, di avere occasioni del genere. A lui sì, a Patrick Cutrone (seduto al suo fianco) pure, anche se il milanista, rispetto al viola, è più sorridente ma meno disinvolto davanti alle telecamere. Questione di esperienza: “Pressione? No, non la sento. È un onore essere qui e far parte di un gruppo che aprirà un nuovo ciclo», ribadisce con fermezza, prima che il pensiero vada ad Astori: «Per me Davide è stato un compagno importante, mi ha aiutato ad inserirmi e mi ha dato i giusti consigli. Mi manca tantissimo, adesso dobbiamo reagire per lui. Da capitano avrebbe voluto vedere ragazzi forti e determinati».
Parlando di calcio, il gioiello viola sta vivendo una crescita costante e, secondo l’osservatorio del Cies, è addirittura nei primi cinquanta giocatori al mondo per aumento del valore del cartellino (oggi valutato 54 milioni). «Sono arrivato qui grazie all’impegno quotidiano e ai consigli che mia madre e mio padre mi hanno dato». Già, babbo Enrico ha saputo mettere a sua disposizione la grande esperienza nel calcio. Federico ha voglia di diventare grande, ma senza correre troppo. Il suo futuro è tutto azzurro e, almeno per il prossimo anno, anche viola. Servirebbe un’offerta clamorosa per far tentennare la Fiorentina: i Della Valle infatti vogliono ripartire da lui per costruire una squadra più forte. E lui è pronto a prendere la sua Fiorentina per mano, magari con la qualificazione europea in tasca. «L’Europa League sarebbe un grande obiettivo — conferma — ma dobbiamo giocare di partita in partita».
La sua ossessione positiva intanto è l’allenamento, il momento da sfruttare per migliorarsi. «Grazie a Sousa sono cresciuto tatticamente, con Pioli sto imparando a gestire la fase offensiva e quella difensiva senza sprecare energie. Dopo un anno di esperienza in Serie A reggo meglio i 90 minuti. Ma ho solo 20 anni e devo migliorare nel prendere le decisioni e come muovermi in campo». Del ruolo però non ne vuole sentir parlare, Chiesa ha in testa solo ciò che deve fare. «Lo decidono i miei allenatori, sia in azzurro che alla Fiorentina. Spetta a loro decidere dove farmi giocare». Pioli lo sta avvicinando alla porta, Di Biagio lo sta provando esterno nell’attacco a tre. Negli Europei Under 21 lo posizionò sulla sinistra, nei primi allenamenti di Coverciano sulla corsia destra come concorrente di Candreva. Portando Astori nel cuore, Federico cercherà di realizzare il sogno di esordire con la Nazionale dopo averlo fatto in quella sperimentale. Argentina e Inghilterra hanno grandi campioni, sfidarli sarà una nuova tappa del suo percorso. E, questa volta, non serviranno i videogiochi.