Pisa, Daspo ogni 3 giorni per ambulanti e ubriachi
Filippeschi: situazione migliorata, i numeri danno torto ai contrari al provvedimento
Uno ogni tre giorni: sono 29 i «Daspo urbani» inflitti a Pisa, nei primi tre mesi, a chi era sdraiato per terra o sulle panchine, chi aveva occupato la via con le proprie cose e chi è stato «pizzicato» in stato di ubriachezza, mentre urinava sulla porta del Battistero. Per tutti loro, multe e il divieto di tornare nella stessa zona. Soddisfatto il sindaco: «Uno strumento più incisivo alle forze di polizia».
C’è chi è stato richiamato perché sdraiato per terra o sulle panchine, chi aveva occupato la pubblica via con le proprie cose e chi è stato «pizzicato» in stato di ubriachezza, mentre urinava sulla porta del Battistero. Nei primi tre mesi di applicazione del «Daspo urbano», sono queste le condotte sanzionate: sono 29 i provvedimenti notificati dalla mattina al tardo pomeriggio, lungo l’asse commerciale Corso Italia-Borgo, vicino a Piazza del Duomo, ai parcheggi e alla stazione.
Il regolamento di polizia urbana, approvato dal Consiglio comunale pisano alla fine di novembre, sanziona le cosiddette «condotte illecite» che hanno un effetto negativo sulla percezione della sicurezza e che creano degrado urbano. Ai 29 soggetti sanzionati con una multa di almeno 100 euro è stato vietato di tornare nella stessa area per 48 ore: si tratta di due italiani, quindici cittadini provenienti da Paesi dell’est Europa e di dodici extracomunitari. Due di loro hanno trasgredito: a una sanzione di 200 euro si è così aggiunto il provvedimento della questura che ha esteso il divieto di accesso alla medesima area per 6 mesi o più. I trasgressori sono in gran parte noti alle forze dell’ordine e finora non hanno pagato la sanzione; altri sono invece cittadini con problemi socioeconomici che la municipale ha segnalato agli operatori di strada e ai servizi sociali.
Se la legislazione nazionale secondo qualcuno necessita di essere rivista per introdurre deterrenti più efficaci, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi si ritiene soddisfatto di questa prima fase di sperimentazione in città. «Pisa è stata tra le prima ad adottare il Daspo urbano — ha commentato infatti il sindaco, presentando i risultati — Inoltrerò questo resoconto al ministero dell’Interno e all’Anci. Sappiamo che il Daspo non risolve il problema ma migliora la situazione e offre uno strumento più incisivo alle forze di polizia. I casi sociali sono trattati diversamente da quelli negativi. Questo resoconto dà torto a chi aveva votato contro a questo provvedimento in Consiglio comunale».
All’approvazione del Daspo urbano si erano opposti le sinistre, Riformisti e M5S, mentre le destre avevano abbandonato l’aula prima della votazione. «Questo provvedimento ci consente di ridurre il degrado che crea malcontento tra i cittadini. Il suo impiego disincentiva il ritorno del trasgressore nella zona in cui è stato identificato e dà un messaggio chiaro: certi tipi di condotte e azioni non sono tollerate nelle aree individuate», aggiunge Michele Stefanelli, comandante della Polizia Municipale.
Al Viminale è arrivata anche la segnalazione del sindaco sull’aumento di furti ai negozi del centro storico, aumentati del 4,94% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2017. «Questo stillicidio è molto preoccupante, bisogna trovare il modo di stroncare questa emergenza. Le forze dell’ordine hanno individuato alcuni responsabili», aggiunge Filippeschi che auspica nell’estensione al centro storico (in particolar modo in piazza delle Vettovaglie e San Giusto) della cosiddetta «polizia di prossimità».
Trasgressori
Sono in gran parte stranieri; i casi sociali sono stati segnalati agli operatori di strada