Pugno alla prof, il padre dal preside «Colpito e dispiaciuto, si è scusato»
Sospensione di due settimane, poi il ragazzo incontrerà gli psicologi della scuola
Stupito e dispiaciuto. Il padre dello studente che mercoledì scorso ha colpito con un pugno un’insegnante durante la lezione, ieri ha incontrato il preside dell’istituto tecnico Sassetti Peruzzi, Osvaldo Di Cuffa, per ricevere il provvedimento di sospensione notificato al ragazzo, minorenne. L’uomo si è dimostrato «colpito e rammaricato da quanto accaduto» racconta il dirigente scolastico, «e non si è saputo spiegare le ragioni di un simile gesto da parte del figlio». Il papà del giovane «ha avuto un atteggiamento umile nei confronti della scuola: al contrario di quello che si sente ultimamente in giro, in questo caso è stata rispettata pienamente la decisione presa dall’istituto. Il padre ha anche accettato di buon grado il percorso psicologico indicato per il figlio per aiutarlo a superare quella chiusura che mostra verso gli altri, soprattutto gli adulti».
Lo studente, che frequenta una prima classe, si era rifiutato di consegnare il cellulare alla docente che aveva chiesto agli alunni di mettere i telefonini sulla cattedra, come d’abitudine, per poter spiegare senza distrazioni da parte loro. Quando la professoressa si è avvicinata al banco per farsi dare lo smartphone, l’alunno l’ha colpita con un pugno al petto, causandole una contusione toracica.
Per i compagni e gli insegnati è stato una reazione istintiva inspiegabile, in un ragazzo che non aveva mai mostrato fino ad allora atteggiamenti violenti o fatto il bullo. Il consiglio di classe, convocato d’urgenza, ha deciso per il giovane una punizione che fosse esemplare: due settimane di sospensione senza obbligo di frequenza (che scatterà da oggi, visto che il provvedimento disciplinare è stato notificato ieri) e una serie di incontri con gli psicologi della scuola, che cominceranno al suo rientro in classe.
Anche la professoressa aggredita, che non ha intenzione di sporgere denuncia e vuole che le sanzioni rimangano nell’ambito scolastico, vorrebbe nei prossimi giorni riuscire ad incontrare sia il ragazzo e che i suoi familiari.
Il dirigente scolastico
«Al contrario di quanto si sente ultimamente in giro i genitori hanno rispettato pienamente la decisione presa dall’istituto»