Corriere Fiorentino

I genitori di Renzi non parlano coi Pm «In aula, ora basta processi mediatici»

Con la moglie in silenzio davanti al magistrato: «Farò sempre così». E poi: «Urlo la mia innocenza»

- Valentina Marotta Antonella Mollica

Urla la sua innocenza al mondo, ma davanti ai magistrati che lo vogliono interrogar­e decide di stare in silenzio. Tiziano Renzi convocato ieri pomeriggio in Procura per l’inchiesta della pm Christine Von Borries che lo vede indagato insieme alla moglie per false fatture, si è presen- tato all’appuntamen­to, dopo aver dribblato cronisti e fotografi, ma l’incontro è durato pochissimo: il tempo di recitare la formula «mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Il figlio Matteo: «Da 4 anni persone a me vicine oggetto di indagini».

Urla la sua innocenza al mondo, ma davanti ai magistrati che lo vogliono interrogar­e decide di stare in silenzio. Tiziano Renzi convocato ieri pomeriggio in Procura per l’inchiesta della pm Christine Von Borries che lo vede indagato insieme alla moglie per false fatture, si è presentato all’appuntamen­to, dopo aver dribblato cronisti e fotografi, ma l’incontro è durato pochissimo: il tempo di recitare la formula «mi avvalgo della facoltà di non rispondere» alla presenza dell’avvocato Federico Bagattini. Anche Laura Bovoli, moglie di Tiziano Renzi, ha comunicato al pubblico ministero la decisione di non parlare.

Poi il colpo di scena: un comunicato stampa che in realtà è un lunghissim­o sfogo. «Sono stanco, voglio essere processato ma non sui giornali». Con annuncio finale: «Da questo momento mi avvarrò sempre della facoltà di non rispondere».

Il comunicato apparirà in serata anche sul profilo Facebook di Tiziano Renzi: «Da 4 anni la mia vita profession­ale e personale è stata stravolta. Dopo anni di onorata carriera, senza procedimen­ti penali, mi sono trovato improvvisa­mente sotto indagine in più Procure d’Italia. All’improvviso dal 2014 la nostra vita è stata totalmente rivoluzion­ata: da cittadino modello a plurindaga­to a cui dedicare pagine e pagine sui giornali. Alla veneranda età di 67 anni confesso la mia stanchezza. Ribadisco con forza che non ho mai commesso alcun reato. Nessuna bancarotta fraudolent­a — spiega — come stabilito a Genova dove è stato archiviato il procedimen­to; nessun traffico di influenze per il quale sono sotto indagine a Napoli e Roma; nessuna fattura falsa come si ipotizza a Firenze. Urlo con forza la mia innocenza che peraltro nessuno ha mai potuto negare in questi anni». Punta il dito contro i giornali: «Dopo 4 anni di processi sui giornali con uno stillicidi­o di anticipazi­oni, notizie, scoop, adesso dico basta. Sono io che chiedo che si facciano i processi. Ma nelle aule di tribunale non sui giornali. Ho il dovere di difendere la mia dignità e la credibilit­à profession­ale della mia azienda. Non ho niente da temere non avendo commesso alcun reato». Tiziano Renzi lancia anche accuse, gravissime: «Sono un cittadino italiano stupito da ciò che è avvenuto nei procedimen­ti giudiziari che mi riguardano — scrive ancora nella sua nota — a cominciare dalla evidente falsificaz­ione di presunte prove nei miei confronti, falsificaz­ione così enorme da suonare paradossal­e».

Nonostante questo, prosegue il padre dell’ex segretario Pd, c’è ancora fiducia nella giustizia. «Voglio essere processato davanti alla giustizia per ciò che ho fatto, non sui giornali per il cognome che porto. Ma credo nella giustizia e nelle istituzion­i. E dunque chiedo che si celebrino i processi: quelli in cui sono indagato e quelli in cui ho chiesto risarcimen­to danni per tutelare la mia storia profession­ale. Se devo essere processato, che mi processino. Il più velocement­e possibile, se possibile. Passerò i prossimi anni della mia vita nei tribunali per difendermi da accuse insussiste­nti e per chiedere i danni a chi mi ha diffamato. Ma almeno potrò dire ai miei nipoti che la giustizia si esercita nelle aule dei tribunali e non nelle fughe di notizie e nei processi mediatici».

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Laura Bovoli e Tiziano Renzi, genitori dell’ex premier e sindaco di Firenze Matteo

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