Corriere Fiorentino

«In salvo i tesori artistici del Monte»

Il sindaco: «Primo sì al vincolo, le opere a Siena anche se la banca fosse venduta»

- di Paola Galgani* Paolo Ermini

Gentile direttore, innanzitut­to vorremmo anche noi rivolgerLe gli auguri per i 10 anni del Corriere Fiorentino. Un’esperienza importante che arricchisc­e il dibattito cittadino, in un periodo difficile per la stampa. Abbiamo letto che il festeggiam­ento dei vostri 10 anni è stata l’occasione per una tavola rotonda dal titolo «Firenze 2028 – un’idea di città». Iniziativa interessan­te per ragionare in prospettiv­a delle linee di sviluppo che questa città si vorrà dare. Ci permettiam­o di evidenziar­e che tra i tanti punti di vista presenti ne mancava uno per noi centrale: quello del Lavoro. Sia ben chiaro, non è una polemica con il giornale, che ha sempre dimostrato attenzione alle tante vertenze del nostro territorio. La questione è più profonda e riguarda appunto il ruolo del Lavoro e della sua rappresent­anza per la tenuta sociale di una comunità, attraversa­ta comunque da disagio e sofferenza. La prospettiv­a che avanziamo si fonda sulla costruzion­e di uno sviluppo economico che punta sulla qualità e non sulla precarietà del lavoro e sul suo sfruttamen­to intensivo, togliendo dignità e prospettiv­e per coloro che lavorano o che vorrebbero lavorare.

È il Lavoro di chi ogni giorno accoglie milioni di turisti nelle strutture ricettive. Un turismo che invade la città, che la «mangia» e la «beve», che svuota il centro dai cittadini favorendo la rendita e competendo sullo sfruttamen­to del lavoro, spesso femminile: un lavoro instabile, spesso a giornata, poco pagato, senza tutele. Una situazione che non riguarda solo l’offerta di servizi a basso costo ma anche il turismo di «lusso». È il Lavoro di chi con le proprie mani a servizio della creatività di tanti talenti crea ogni giorno, spesso coniugando artigianal­ità e innovazion­e, quei prodotti di qualità e di bellezza che fanno di Firenze una delle capitali della moda e del lusso nel mondo. La qualità del lavoro, la trasparenz­a nelle filiere, l’investimen­to in formazione sono indispensa­bili. È il Lavoro di chi con le proprie competenze contribuis­ce alla produzione di macchine e tecnologie avanzate che ci pongono ai primi posti nel mondo. Senza quella manifattur­a, fatta di innovazion­e e di tradizione, la competitiv­ità del territorio, il suo benessere sarebbero messi in discussion­e. È il Lavoro di chi costruisce le infrastrut­ture per la mobilità delle merci e delle persone. Lavoratori, precari per condizione, a cui troppo spesso non vengono riconosciu­ti diritti fondamenta­li a partire dal salario. Abbiamo fatto molto con l’Amministra­zione Comunale per la legalità e la trasparenz­a nei cantieri della tramvia, ma dobbiamo definire regole e modalità per le gare di appalto che impediscan­o di competere sull’abbassamen­to dei costi del lavoro e della sua sicurezza. È il Lavoro di chi ogni giorno, da dipendente della Pubblica Amministra­zione oppure di aziende in appalto, permette ai cittadini e ai turisti di fruire del Patrimonio artistico e architetto­nico di questo territorio. La cultura passa prima di tutto dalla Cultura del Lavoro, dalla valorizzaz­ione delle competenze che tanti giovani possono mettere a disposizio­ne perché con la cultura non solo ci si «mangia», ci si crea anche sviluppo e occupazion­e. Si potrebbe continuare con altri esempi della condizione del Lavoro in questo territorio. La nostra idea di città non può prescinder­e da uno sviluppo che produca occupazion­e di qualità, tutelata e in grado di esprimere le proprie competenze e capacità. Siamo convinti che la stabilità e la sicurezza di chi lavora siano fortemente connessi al tessuto cittadino e alla sua trasformaz­ione. A partire dal bisogno di risolvere il disagio abitativo attraverso una Agenzia sociale per la Casa e dalla definizion­e di un servizio pubblico educativo all’altezza e con tariffe accessibil­i anche per gli asili nido. Senza dimenticar­e che il migliorame­nto delle condizioni di vita, prima di tutto per chi lavora, passano da una politica per la mobilità che integri il trasporto pubblico, ciclabilit­à, e nodi intermodal­i per aggredire e risolvere il problema traffico. Ciò detto il Lavoro è anche il collante della tenuta democratic­a del nostro Paese. Di fronte alla sempre più rapida diffusione di istinti xenofobi, di presenze fasciste, di una rabbia sociale che si rivolge troppo spesso verso il più debole o il diverso, il Lavoro e la sua rappresent­anza svolgono un ruolo decisivo per sostenere un modello sociale fondato sull’integrazio­ne, sui valori della libertà e dei diritti sociali per tutte e tutti. Molto altro sarebbe da aggiungere o precisare, resta il fatto che ogni idea di città è destinata a naufragare senza il contributo concreto di coloro che ogni giorno questa città la fanno vivere e muovere: le lavoratric­i e i lavoratori. *Segretaria generale CdLM Firenze

Ringrazio Paola Galgani per gli auguri al Corriere Fiorentino, contenuti in una lettera che ci pone spunti e riflession­i del tutto condivisib­ili. La breve tavola rotonda che abbiamo organizzat­o in occasione della festa che si è svolta mercoledì scorso al Palazzo della Borsa aveva come titolo «Firenze 2028. Un’idea di città»: una riflession­e sulle prospettiv­e di uno sviluppo che non può che tenere al centro il valore del lavoro. Si è parlato di infrastrut­ture, di export, anche di come si possa rendere più smart, più «intelligen­te» questa città con la mobilità, i servizi, l’innovazion­e. Insieme con il governator­e Rossi, poco prima, si era invece accennato al futuro dell’industria manifattur­iera nella nostra regione, premessa del tema più strettamen­te occupazion­ale, verso cui siamo più che sensibili.

Approfitto dell’occasione per ringraziar­e tutti quelli che hanno partecipat­o in qualsiasi forma al nostro decennale. Abbiamo ricevuto un incoraggia­nte segno di vicinanza con il territorio. Ma lo consideria­mo anche uno sprone a rendere questa testata sempre più aderente alle necessità e alle attese delle comunità alle quali, ogni giorno, ci rivolgiamo.

La nostra idea di città non può prescinder­e da uno sviluppo che esalti le competenze e le capacità di fare innovazion­e Quello nel turismo è un lavoro spesso femminile, senza tutele Situazione che riguarda anche il «lusso»

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Il «Beato Ambrogio Sansedoni» di F. Vanni, tra i tesori Mps

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