Tragedia alle Cascine, il gip chiama in causa il dirigente comunale
C’è una svolta nell’inchiesta sul crollo del ramo al parco delle Cascine che, la sera del 27 giugno 2014, travolse e uccise una bimba di 2 anni e la zia. Il gip Francesco Bagnai ha ordinato l’imputazione coatta per l’architetto Franco Salvini ex titolare dell’ufficio Gestione verde del Quartiere 1 tra aprile 2012 e dicembre 2014, con l’accusa di concorso in omicidio colposo plurimo. Per lui la Procura aveva chiesto l’archiviazione, ma il gip l’ha respinta disponendo che chieda il rinvio a giudizio. Il giudice ha poi ordinato al pm Ledda indagini sull’architetto Lorenzo De Luca, a capo dello stesso ufficio tra il 2007 e il 2012. Per la morte della piccola Alice e di Donatella Mugnaini sono già a processo tre dipendenti del consorzio Ciclat, che dal 2002 al 2013 censiva gli alberi dovendo poi riferire all’ufficio del Comune. Per questo, sotto la lente della Procura erano finiti anche 4 dirigenti del verde pubblico. Dopo mesi di indagini, il pm Ledda aveva sollecitato l’archiviazione, respinta dal gip Belsito che, accogliendo l’opposizione dell’avvocato Cei, legale della famiglia Mugnaini, aveva ordinato nuovi accertamenti. Nelle scorse settimane una nuova richiesta di archiviazione, ma il gip Bagnai l’ha accolta solo per Carlo Marini, responsabile verifiche patrimonio arboreo, e Stefano Cerchiarini ex responsabile qualità del verde di Palazzo Vecchio. Per scongiurare quella tragedia, scrive il gip «non era necessario “doppiare” i controlli affidati a Ciclat ma controllare che le prescrizioni dei tecnici del consorzio venissero eseguite dagli operai del Comune». E aggiunge: «Potatura e bonifica, anche dopo il fortunale del 2010, sono state eseguite dall’appaltatrice senza nessun serio controllo della Pubblica amministrazione». (Valentina Marotta)