E il sindaco attacca: la commissione si prenda le sue responsabilità
«La Commissione paesaggistica ci dica presto se si possono o no tagliare gli alberi che gli uffici gli segnalano. E si assuma le sue responsabilità». Alza la voce, e usa un tono duro, il sindaco Dario Nardella. La caduta dell’albero su viale Galilei mercoledì scorso, che solo per un caso non si è trasformata in una tragedia, ha fatto scattare un controllo interno per capire come mai quell’albero non fosse ancora stato tagliato. Perché rientrava, sostiene Palazzo Vecchio, in una serie di piante da sostituire con altre.
Alla prima verifica negli uffici comunali, è emerso che la Commissione paesaggistica non aveva ancora dato il via libera al taglio di quegli alberi su viale Galilei. Da qui, lo sfogo di Nardella. Ma Alessandro Foggi, uno dei membri indicati dagli ordini professionali in Commissione, cade dalle nuvole: «Guardi, non ricordo che ci sia stata presentata una richiesta su viale Galilei. E mi sembra strano, dato che normalmente per queste richieste procediamo subito». Altro check negli uffici del Comune e si scopre che la pratica era arrivata il 21 febbraio alla Commissione paesaggistica, inserita in un progetto più ampio su tutto l’Oltrarno, sul quale la Commissione avrebbe chiesto approfondimenti.
Si riparte alla carica con Foggi che mette la mani avanti: «Guardi, sono circa 4o le pratiche che trattiamo ogni mercoledì, prioritariamente guardiamo le pratiche delle opere pubbliche — preparate dagli uffici del Comune —, a seguire quelle dei privati cittadini. Ma sinceramente, non ricordo di aver chiesto integrazioni: normalmente diamo subito il via libera. Purtroppo, si presentano pratiche che toccano molte strade, con interventi puntuali, a volte su un solo albero». Insomma, «è difficile capire se nelle 30-pratiche c’era anche viale Galilei».
In attesa della verifica dei verbali, facciamo un passo indietro. Ogni albero è vincolato, di fatto, sia in area pubblica che privata: per abbatterlo occorre il permesso del Comune. Nel caso di alberi in area pubblica, dopo la verifica dei tecnici incaricati sul grado di pericolosità, gli uffici di Palazzo Vecchio valutano cosa fare in base a due criteri. Oltre allo stato di salute dell’albero, si valuta il contesto in cui si trova: se l’albero è in una strada ad alto scorrimento, e quindi più pericolosa, oppure in una zona non frequentata, e quindi meno a rischio, solo per fare un esempio.
Una volta deciso se deve essere tagliato e sostituito, parte la richiesta alla Commissione paesaggistica che deve, anche lei, valutare, e dare l’ok al taglio e alla sostituzione. Per dare il via libera, oltre a valutare l’impatto paesaggistico, si considera pure l’eventuale vincolo della Sovrintendenza: per esempio, in viale Torricelli, nonostante i pini siano ormai esclusi per il reimpianto, c’è l’obbligo di usare di nuovo sempre e solo pini. Oppure, come visto in questo caso, la Commissione paesaggistica può chiedere approfondimenti e integrazioni alla richiesta.
Dopo viale Galilei La segnalazione sull’albero finito sull’auto era arrivata a febbraio «Ogni mercoledì ne arrivano 40, normalmente diamo subito l’ok»