Corriere Fiorentino

No autobus

Leopolda, protesta delle lenzuola contro i capolinea

- di Lorenzo Sarra

Stamattina, alle 11.30, «taglio del nastro» ai nuovi giardini della Leopolda. Un intervento di riqualific­azione in una zona dimenticat­a per anni da Palazzo Vecchio e solo recentemen­te tornata in agenda, grazie soprattutt­o alla tenacia del comitato di residenti «Leopolda viva».

Nell’ottobre scorso la «luce in fondo al tunnel», con l’inaugurazi­one del primo dei due nuovi collegamen­ti viari nei pressi del comprensor­io tra via Bausi e via Michelucci. Due semplici sbocchi stradali su via Paisiello che rappresent­avano però un’inversione di tendenza dopo tanta incuria. Nell’area residenzia­le, difatti, erano molte le criticità riscontrat­e. Un parcheggio sotterrane­o in piazza Bonsanti — ancora non completato dopo il fallimento della ditta costruttri­ce, ma in via di ultimazion­e entro aprile — trasformat­o in dimora da clochard e tossici, tanto per cominciare. E poi il tratto di via Michelucci vicino all’Ac Hotel diventato capolinea di 16 autobus urbani ed extraurban­i, a sottrarre circa 55 parcheggi ai residenti. E ancora un fatiscente edificio delle ferrovie in largo Porta Leopolda. Proprio quest’ultimo, adesso, è stato appunto riconverti­to in una piccola area verde. Pace fatta con gli abitanti della zona? Mica tanto, consideran­do le parole di Salvatore Gurrieri di «Leopolda viva»: «C’è bisogno di altre risposte. Il terreno limitrofo a piazza Bonsanti, anch’esso sottoposto a procedura fallimenta­re, risulta occupato da materiale di risulta edilizia, ratti e sterpaglie che, in estate, potrebbero essere a forte rischio incendio». Il suggerimen­to di Guerrieri è di destinare lo spazio all’edilizia scolastica, carente in un quartiere con «un’età più bassa della media», consideran­do anche il prossimo «inurbament­o del territorio dietro il Teatro dell’Opera che, insieme all’area oltre piazza Zoli, dovranno essere realizzate a misura d’uomo: no a quartieri dormitorio».

Non mancano osservazio­ni pure sul nuovo giardino, al cui interno è presente un immobile dell’Enel di «cubatura eccessiva, che lascia un anfratto ideale per pusher e senza tetto». Il problema più impattante, resta però quello dei bus. Lo confermano i molti striscioni attaccati ai balconi dei palazzi. «I disagi, dopo un anno, sono destinati a perdurare ancora quest’estate, in seguito allo slittament­o dei tempi di avvio della linea tramviaria 2. Eppure l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti aveva promesso almeno una riduzione dei transiti, mediante lo spostament­o entro metà dicembre di alcune fermate verso piazzale Vittorio Veneto».

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 ??  ?? Le lenzuola con la scritta «No bus» attaccate sulle finestre delle case che si affacciano sui capolinea spostati nel quartiere Leopolda da un anno
Le lenzuola con la scritta «No bus» attaccate sulle finestre delle case che si affacciano sui capolinea spostati nel quartiere Leopolda da un anno

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