No autobus
Leopolda, protesta delle lenzuola contro i capolinea
Stamattina, alle 11.30, «taglio del nastro» ai nuovi giardini della Leopolda. Un intervento di riqualificazione in una zona dimenticata per anni da Palazzo Vecchio e solo recentemente tornata in agenda, grazie soprattutto alla tenacia del comitato di residenti «Leopolda viva».
Nell’ottobre scorso la «luce in fondo al tunnel», con l’inaugurazione del primo dei due nuovi collegamenti viari nei pressi del comprensorio tra via Bausi e via Michelucci. Due semplici sbocchi stradali su via Paisiello che rappresentavano però un’inversione di tendenza dopo tanta incuria. Nell’area residenziale, difatti, erano molte le criticità riscontrate. Un parcheggio sotterraneo in piazza Bonsanti — ancora non completato dopo il fallimento della ditta costruttrice, ma in via di ultimazione entro aprile — trasformato in dimora da clochard e tossici, tanto per cominciare. E poi il tratto di via Michelucci vicino all’Ac Hotel diventato capolinea di 16 autobus urbani ed extraurbani, a sottrarre circa 55 parcheggi ai residenti. E ancora un fatiscente edificio delle ferrovie in largo Porta Leopolda. Proprio quest’ultimo, adesso, è stato appunto riconvertito in una piccola area verde. Pace fatta con gli abitanti della zona? Mica tanto, considerando le parole di Salvatore Gurrieri di «Leopolda viva»: «C’è bisogno di altre risposte. Il terreno limitrofo a piazza Bonsanti, anch’esso sottoposto a procedura fallimentare, risulta occupato da materiale di risulta edilizia, ratti e sterpaglie che, in estate, potrebbero essere a forte rischio incendio». Il suggerimento di Guerrieri è di destinare lo spazio all’edilizia scolastica, carente in un quartiere con «un’età più bassa della media», considerando anche il prossimo «inurbamento del territorio dietro il Teatro dell’Opera che, insieme all’area oltre piazza Zoli, dovranno essere realizzate a misura d’uomo: no a quartieri dormitorio».
Non mancano osservazioni pure sul nuovo giardino, al cui interno è presente un immobile dell’Enel di «cubatura eccessiva, che lascia un anfratto ideale per pusher e senza tetto». Il problema più impattante, resta però quello dei bus. Lo confermano i molti striscioni attaccati ai balconi dei palazzi. «I disagi, dopo un anno, sono destinati a perdurare ancora quest’estate, in seguito allo slittamento dei tempi di avvio della linea tramviaria 2. Eppure l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti aveva promesso almeno una riduzione dei transiti, mediante lo spostamento entro metà dicembre di alcune fermate verso piazzale Vittorio Veneto».