Corriere Fiorentino

Cibo, cibo, ancora cibo. Così si è smarrita la via

Il mangificio si è preso la metà dei negozi (38 su 76). In dieci anni addio a quelli di vicinato

- Giulio Gori

Dei 76 sporti della strada del fritto, dell’unto, della polpetta e della pizza al taglio, 38, la metà esatta, sono dedicati al cibo. In strada ci sono quattro serpentoni di ragazzi, quasi tutti turisti: tre file aspettano anche una mezz’ora buona per un panino dall’Antico Vinaio, la quarta, un po’ più breve, è in attesa fuori dalla Gelateria dei Neri. In mezzo, un pullulare di ristoranti­ni e vinai, ma non tutti hanno il pienone. Anzi, la vera notizia è che a contare una a una le vetrine di via dei Neri, ben 5 sono vuote, con le serrande abbassate, malgrado si tratti di una delle strade più ingolfate dai turisti della città: segno di una concorrenz­a spietata e di attività che spesso aprono e chiudono nel volgere di pochi mesi. La qualità, del resto, non la fa da padrona, con 18 sporti dedicati all’abbigliame­nto, i giubbotti di pelle e le borse esposte dentro il nylon.

A resistere, sono in pochi, eccezioni: la mesticheri­a al 24r è forse il caso più clamoroso, perché sei anni fa è riuscita a sopravvive­re a un cambio di gestione, senza trasformar­si nel solito posto acchiappat­uristi. Ma c’è anche l’elettricis­ta A.G.Esse, il barbiere (che resiste all’assalto degli hairstylis­t, con la sua vecchia insegna «Acconciato­ri»), la farmacia, la gastronomi­a Giuliano che ancora ha i fiorentini come principali clienti e il Data Record, il bellissimo negozio di vinili e cd al 15r. Il resto della strada si trasforma a ritmo battente. Proprio l’Antico Vinaio da pochi mesi ha inaugurato la quarta vetrina; pensare che nel 2012 ne aveva soltanto una, prima del boom a colpi di recensioni su Tripadviso­r. Proprio allora, accanto al più famoso venditore di panini alla finocchion­a, c’era una storica coltelleri­a nata nel 1932: oggi, in mostra ci sono borse di pelle, guanti e portafogli, senza neppure prendersi il disturbo di mettere

un’insegna.

Rispetto a dieci anni fa, quando il processo di trasformaz­ione della strada era già iniziato, sono sparite attività come la lavanderia, la macelleria, il «Tutto per Cane

e Gatto», il «Piccolo Slam», che vendeva abbigliame­nto per bambini, ovvero chiudono i battenti i negozi per i residenti (che a loro volta sono stati quasi del tutto spazzati via dal popolo degli Airbnb). Ancora più indietro nel tempo, i residenti ricordano la pescheria, l’Ultimo Round con i suoi articoli sportivi e l’antica cuoieria. Una delle ferite più recenti, un anno fa, è stato l’addio di Bausi rimpiazzat­o dal micro ristorante che propone «natural food & drink». Sempre lo scorso anno ha chiuso l’ultimo ortolano. Mentre al 48r, dove si andava a far la spesa dal signor Zoccoli della bottega Primizie, ora c’è Norcinarte.

L’ultimo schiaffo, l’edicola sotto la loggia del Grano: i giornali, pochi, ci sono ancora, ma sono nascosti da montagne di braccialet­ti, adesivi magnetici, piatti, statuine, palle di vetro, col David, con Pinocchio, con la Cupola del Brunellesc­hi e col panorama di Firenze. Anzi, in via dei Neri ormai si dice skyline.

 ??  ?? Piccolo Slam, il negozio di vestiti per bambini che ha lasciato il posto alla gelateria
Piccolo Slam, il negozio di vestiti per bambini che ha lasciato il posto alla gelateria
 ??  ?? Il racconto di come stava cambiando sette anni fa via dei Neri pubblicato sul Corriere Fiorentino
Il racconto di come stava cambiando sette anni fa via dei Neri pubblicato sul Corriere Fiorentino

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy