I consigli di Batigol
Il Cholito a secco ormai da tre mesi ha il morale basso La spinta di Gabriel per uscire dalla crisi «Fidati di te stesso»
Per un attaccante il gol non è importante, è l’unica cosa che conta. Non ci sono assist o movimenti per i compagni che tengano. Se segni sei soddisfatto, altrimenti, anche se vinci, hai sempre quella sensazione di incompiutezza alla fine di ogni partita. Per informazioni chiedere a Giovanni Simeone, lontano dal gol dal 5 gennaio scorso, prima giornata del girone di ritorno contro l’Inter. Da quel momento di lui non c’è traccia nei tabellini delle gare della Fiorentina. Eppure in formazione c’è sempre. Sì, perché Pioli al suo giovane centravanti non ha nessuna intenzione di rinunciare, ed è per questo che fino ad oggi gli ha dato fiducia 28 volte sulle 28 a disposizione in campionato. Come lui solo il portiere Sportiello. Un piccolo allarme, però, c’è, anche perché in mezzo a una Fiorentina in crescita (3 vittorie di fila) e ad una classifica che in poche settimane lascia spazio a qualche minima speranza europea, quello del gol rimane comunque un problema da risolvere.
Non tutta la colpa è dell’argentino, sia chiaro, anche se i sette gol segnati fino a questo punto rappresentano un bottino magro per le attese di inizio di anno. Un gol ogni quattro partite e soprattutto un’astinenza che ormai è arrivata quasi a tre mesi (sette gare). Non è la prima che accade nella sua breve carriera: l’anno scorso, per esempio, passarono nove partite prima di tornare al gol (stesso periodo tra febbraio e aprile) che poi ritrovò con una doppietta proprio in casa della Fiorentina. D’altronde la storia insegna che non c’è attaccante senza periodi di crisi, ed è anche quello che per esempio gli ha ribadito addirittura Gabriel Batistuta, il Re Leone, uno che poi in carriera si è levato e non poco la voglia del gol.«Tranquillo, prima o poi arriva e tutto rientra nella normalità». Questo il tema della chiacchierata di due giorni fa, parole non banali proprio perché provenienti da uno che a Firenze ha avuto anche difficoltà prima di trovare con frequenza la via del gol: «Fidati di Firenze, se la capisci ti darà una grande mano», ha aggiunto Batigol.
E non è un caso che anche Pioli stesso, comunque soddisfatto del suo centravanti, parli molto con l’argentino, cercando di evidenziare gli aspetti positivi del suo lavoro in campo e non i problemi sotto rete. Pezzella, suo grande amico, sta continuando a rincuorarlo, così come ha sempre fatto capitan Astori, che non perdeva l’occasione per rinforzar l’autostima del giovane attaccante viola, soprattutto il lunedì dopo la partita. La sosta, certamente, lo avrà aiutato. Migliorare la mira è uno dei suoi obiettivi principali. Al momento la statistica non gli sorride. Simeone segna un gol ogni dieci tiri (72 in totale) e uno ogni cinque tiri che centrano la porta (35 totali). Sulla precisione deve migliorare (i tiri fuori dalla porta sono in maggioranza, vedi per esempio l’occasione creata e poi fallita nei minuti iniziali con il Benevento), e chissà che la grande novità tattica delle ultime settimane non lo possa aiutare.
Le prime indicazioni sono queste, anche perché avere accanto un compagno come Saponara che gioca e vive per l’assist è in teoria una grande garanzia per ogni attaccante. È la speranza di tutti, perché se la Fiorentina davvero ha ambizioni di Europa non può fare a meno dei gol del suo centravanti. Lo dice la storia, lo dice Batigol.