E INTERNET DIVENTÒ LA TANA DEL LUPO
Dopo il capolavoro della commissione d’inchiesta sulle banche, Matteo Renzi coglie l’occasione della vicenda Cambridge Analytica per proporre una «commissione di inchiesta sulle fake news. Sulla vicenda Facebook e fake news, una sola considerazione: sono certo che nessun gruppo parlamentare si opporrà alla nostra proposta di una bella commissione di inchiesta per capire chi lucra economicamente sulla falsificazione in Rete, sui rapporti tra finti medici e veri truffatori, sull’utilizzo politico delle fake news e sulle anomale modalità della loro diffusione». Secondo l’élite progressista, è insomma colpa di quattro «meme» su Facebook o di pubblicità mirate sulla base dell’analisi dei dati se il centrosinistra perde le elezioni. Ed è così che il meraviglioso mondo di Internet, prima esaltato, diventa la tana del lupo. Un tempo però, quando c’era Obama, i Big Data erano una figata pazzesca, perché i vincitori erano simpatici e non si chiamavano Donald Trump. La soluzione, per i progressisti sconfitti, è portare i tribunali in Parlamento e non si capisce il perché di questa ossessiva «giudiziarizzazione» della politica a colpi di commissioni d’inchiesta. Il Pd è al 18 per cento, ma non è escluso che l’obiettivo finale sia portarlo al 10.
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