La sicurezza, le accuse di Rossi L’Authority: noi sotto organico
Da una parte il governatore Enrico Rossi, dall’altra Livorno e la sua Autorità portuale. Lo scontro si è scatenato dopo l’incidente mortale di mercoledì al deposito Neri. Rossi ha parlato di «lassismo» sulla sicurezza e ha preso di mira «il porto di Livorno», invitandolo a darsi da fare.
L’Autorità, per voce del suo presidente Stefano Corsini (appoggiata apertamente dai consiglieri comunali del Pd e ufficiosamente anche dai Cinquestelle), ha ribattuto che il governatore ha sbagliato bersaglio, perché il deposito Neri non rientra sotto il controllo del porto. «Il presidente non è un magistrato, ma è un politico — è stata la precisazione arrivata dall’entourage di Rossi — Quindi non fa accuse sulle responsabilità dell’incidente ma ha il dovere di far notare che al porto c’è un problema di sicurezza». Il governatore contesta la mancata applicazione di due protocolli regionali da parte dell’Autorità, che riguardano la costituzione di un comitato sulla sicurezza, la formazione dei lavoratori e la pianta organica.In questo scontro, la prima certezza è che il deposito Neri non rientri sotto le responsabilità dell’Autorità portuale. Benché gli idrocarburi arrivino via mare e la banchina sia in concessione dal porto stesso, è infatti un’attività di tipo industriale a «rischio di incidente rilevante» che rientra sotto la legislazione «ex Seveso», per la quale il comitato sulla sicurezza è diverso da quello del porto ed è attivato dalla Regione.
Ma l’attacco «politico» di Rossi solleva un problema che al porto c’è davvero. Perché da fonti interne all’Autorità si ammette che il comitato sulla sicurezza, la cabina di regia per diminuire i rischi di incidenti, non verrebbe più convocato «da un paio d’anni». Al quel tavolo oltre alla Regione e l’Autorità portuale, ci sono la capitaneria di porto, l’Asl, i sindacati, i datori di lavoro La maxi gru arrivata ieri in porto, in attesa che con la nuova Darsena possano arrivare navi ancora più grandi e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls). Quando l’ultimo protocollo regionale fu approvato, nel 2015, il comitato fu costituito. Ma, tra pensionamenti e rappresentanti «scaduti», da molto tempo non si riunisce più. E quindi non c’è più una regia degli interventi sulla sicurezza. «Siamo sotto organico e di cose da fare ce n’è un visibilio, quindi il comitato non siamo più riusciti a riunirlo», ammettono dal porto.
Ultimo punto, la formazione degli Rls: a Livorno un delegato dai lavoratori dovrebbe fare un corso di 600 ore. Ma i soldi per attivarlo (cofinanziati dalla Regione) sarebbero stati sbloccati solo dopo un lungo iter burocratico.
Gli effetti Il comitato che dovrebbe fare da regia degli interventi non si è mai riunito