Niente bus, il quartiere si inventa un car sharing
Livorno, a Collinaia solo una corsa ogni ora: i residenti offrono e chiedono passaggi via chat
L’organizzazione si muove via Whatsapp, in un gruppo riservato agli abitanti della zona
«Oggi pomeriggio dovrei andare dal meccanico, chi può passarmi a prendere?» chiede Annalisa nella chat whatsapp «Autocondivisa» nata dieci giorni fa tra i residenti del quartiere Collinaia (periferia sud di Livorno proprio sotto Montenero). La zona è quasi tagliata fuori dai trasporti pubblici: di autobus della linea 16 qui ne passa uno ogni ora, senza considerare le volte in cui, per mistero, saltano le corse e si devono aspettare due ore per raggiungere il lungomare o il quartiere La Leccia dove si cambia mezzo per andare in centro. E c
Così, i residenti si sono organizzati da soli: hanno ideato una chat di quartiere in cui ognuno può chiedere o ricevere un passaggio per muoversi in città.La chat è stata creata solo dieci giorni fa ma il progetto viene da lontano: nel 2010 era nato il sito take-alift.com ma non aveva riscosso grande successo, mentre oggi il servizio di messaggistica istantaneo è più rapido e funzionale e permette di raggiungere molte persone in pochi secondi.
«Qui in Collinaia passa un autobus ogni ora, se arrivi un minuto dopo e lo perdi devi aspettare troppo tempo per quello successivo — spiega Anna Nosiglia, ideatrice della chat «Autocondivisa» — così abbiamo deciso di fare da soli con il sistema del car sharing». Gli autobus della Compagnia Toscana Trasporti infatti passano ogni ora dalle 7,30 alle 19, 30 e la linea fa solo nove fermate, sei delle quali nello stesso quartiere di Collinaia. In sostanza, chi deve muoversi verso il centro deve obbligatoriamente cambiare autobus. In dieci giorni sono stati già diversi i passaggi chiesti ed offerti dai residenti: chi doveva andare a fare la spesa, chi dal meccanico, chi a teatro. Ma «Autocondivisa» è nata anche per una funzione ben precisa: il poliambulatorio più vicino (in zona Salviano) si può raggiungere solo con la macchina o in bici perché non ci sono marciapiedi ai lati della strada, così le persone anziane che non guidano non potrebbero arrivarci senza un passaggio. Tutto questo gratis? No, nella chat la chiamano «etica del servizio»: chi riceve il passaggio dovrebbe rimborsarlo all’autista. Che, spesso, è il suo vicino di casa.