Quattro amiche per un giallo a Firenze
Le donne di Christine von Borries sulle tracce di un omicidio, e non solo
Dopo 12 anni torna un romanzo giallo di Christine Von Borries, la magistrata scrittrice che dalle avventure di Irene Bettini passa a quello di quattro amiche, Valeria, Erika, Giulia e Monica che nella loro Firenze si trovano ad affrontare un traffico di minori e un omicidio di una giovane immigrata. A noi donne basta uno sguardo, edito da Giunti è un giallo non convenzionale, che si legge d’un fiato e che predilige, per una precisa scelta dell’autrice, i personaggi rispetto ai colpi di scena.
«Leggo molti gialli ed è il mezzo che ho scelto per scrivere — dice Cristina Von Borries, pubblico ministero a Firenze, dopo esserlo stato ad Alba, Prato e Palermo — ma a me interessa privilegiare lo spessore e la personalità dei personaggi più che l’intreccio, mi piace raccontare il percorso dell’indagine. Si parla di drammi e assieme di vita quotidiana, di donne reali, in particolare del rapporto di amicizia tra donne. La scommessa è far sì che il lettore abbia curiosità per entrambi questi livelli e che non veda l’ora di finire il libro». Se Irene Bettini «era» Christine, oggi le cose son cambiate. «Non sono né Valeria, né Erika, né le altre — sorride la Pm — Non mi sono identificata in nessuna delle protagoniste, diversamente da anni fa, anche per il percorso che intanto ho fatto. Non ho mai smesso di scrivere, ma un po’ il tanto lavoro che ho avuto, un po’ le difficoltà del mercato editoriale, mi hanno impedito di pubblicarli. Due anni fa ho scritto noi donne che è piaciuto a Giunti, forse proprio per l’approfondimento di personaggi femminili, con i propri problemi anche sentimentali e le loro speranze e la loro forza, ed eccoci qui». Qui significa anche Firenze, scenario del giallo, con le code per i cantieri della tramvia o la querelle
Asulla nuova pista di Peretola... «È la città che meglio conosco e ho voluto descrivere luoghi meno frequentati dai romanzi ma a me cari, come il Salviatino, viale dei Mille, Coverciano». Quanto c’è nel giallo del magistrato, impegnato in indagini importanti, spesso finite sui giornali? «La scrittura e il mio lavoro sono due cose totalmente indipendenti e distinte — risponde Christine Von Borries — I miei romanzi sono di pura finzione, evito rigorosamente di utilizzare fatti veri. È la passione per la scrittura che mi muove». E che le fa amare le sue donne vere: «È così... È nata una serie. E il secondo libro è già pronto», rivela. Valeria, Erika, Giulia e Monica non ci lasceranno presto.
Ho descritto luoghi a me cari, come il Salviatino, viale dei Mille, Coverciano