Un modello conosciuto in città e le citazioni d’arte, tra Caravaggio e Michelangelo
genomica e terapia personalizzata per la paralisi cerebrale nei neonati pretermine, alla Fondazione Together To Go di Milano per i bambini colpiti da patologie neurologiche complesse, alla onlus Famiglie SMA per i bambini malati di Atrofia Muscolare Spinale, all’associazione AutismoFirenze per giovani e adulti affetti da autismo, all’Associazione Tumori Toscana per il progetto «Mai Soli», agli Amici del Pronto Soccorso di Firenze per l’acquisto di una colonna broncoscopica e al progetto PerBene, centro di accoglienza per famiglie con bimbi disabili. La prossima iniziativa il 15 maggio: saranno i bimbi a mettere le mani in pasta a La Buoneria. Dall’alto: Giovanna Fratini con Agnese Renzi (una delle partecipanti alla gara culinaria del 12 aprile); un concorrente ai fornelli; la cena organizzata dai Fratini qualche anno fa a Villa Montalvo
Il modello per caso di Sabrina van den Heuvel posa accovacciato e nudo alludendo alla scultura di marmo Ragazzo accovacciato custodita all’Ermitage di San Pietroburgo. Poi si arrampica sulle malinconiche pietre di Villa Adriana a Tivoli, evocando l’amante dell’imperatore, il giovane di straordinaria bellezza Antinoo. È una mostra che merita di essere vista quella proposta dall’Istituto Olandese da 60 anni dedito allo scambio artistico e culturale tra Italia e Paesi Bassi. È olandese infatti la giovane fotografa autrice della mostra Corpus Dei a cura di Edwin Becker.
Sono tutte immagini in bianco e nero stampate su carta assorbente, per scelta scarsamente interessate alla più moderna tecnologia fotografica. Con la sua Canon, Sabrina van den Heuvel, ha scelto come teatro del suo focus italiano, Firenze in primis, dove per un mese ha soggiornato all’istituto affacciato sul Viale Torricelli, ma anche Roma e Tivoli. Sempre a caccia di spunti classici e col medesimo modello, Iacopo, conosciuto per caso in un caffè fiorentino. Un volto pasoliniano, di cui la fotografa trentenne è tuttavia inconsapevole e forse proprio per ragioni anagrafiche. «Mi interessava combinare il fascino dell’anatomia — spiega Sabrina — con sguardi intensi ma anche malinconici in contesti agresti, glorificando il grande Michelangelo e la passione per la vita rurale, contrapposta alla bugia della vita in città».
Se non ha esitato a spogliarlo il suo modello dalla chioma importante, non ha lesinato attenzione per scorci immortalati all’interno del Giardino di Boboli o rubati in antiche chiese di Firenze e Roma. La serie Light and darkness si ispira a quel gioco di luci e ombre che contraddistinse tutta l’opera caravaggesca molto affine al suo approccio. Sembra evidente che lo studio dei classici ha segnato il suo percorso di giovane fotografa. Ne ha offerto una prova la mostra Van Gogh Black and White tenutasi lo scorso anno alla Eduard Planting Gallery di Amsterdam. Anche qui, come tiene a precisare l’artista, le sue foto sono un intreccio di fashion, poesia e arte visiva. L’esposizione (fino al 18 aprile) offre un approfondimento in un video in cui Sabrina mostra il dietro le quinte del set fotografico. E in quell’occasione svolge l’intero rullino, mostrando centinaia di scatti, toccanti e a volte scabrosi.