Corriere Fiorentino

L’assessore silurato va in Procura

Cascina, il caso della tettoia abusiva della sindaca leghista: «Volevano imboscare tutto»

- Ceccarelli e Gori

Finirà in Procura CASCINA (PISA) il caso della tettoia abusiva nella casa della sindaca Ceccardi. A portarcelo sarà l’assessore all’edilizia silurato da Ceccardi, Logli.

Finirà in Procura il caso CASCINA che ha terremotat­o la giunta comunale di Cascina, con la defenestra­zione di un assessore di Forza Italia da parte della sindaca leghista Susanna Ceccardi. Sarà proprio lui, Gino Logli, assessore all’edilizia e all’urbanistic­a fino a due giorni fa, a presentars­i dai magistrati pisani per parlare del presunto abuso edilizio commesso nella casa della sindaca e segnalato da una lettera anonima arrivata in Comune il 22 febbraio. Nella missiva si denunciava l’esistenza di una tettoia abusiva nel giardino dell’abitazione di Ceccardi, ma secondo Logli «la lettera è stata imboscata non dando subito seguito alla segnalazio­ne, mentre io, come da mio dovere, ho fatto scattare i controlli in casa di Ceccardi appena sono venuto a sapere della faccenda».

A quel punto — a metà marzo — il caso è scoppiato pubblicame­nte, anche se la sindaca aveva già fatto rimuovere l’abuso edilizio, «quando ho ricevuto la stessa lettera anonima» arrivata in Comune, come ha raccontato nei giorni scorsi. Le tensioni tra Ceccardi e l’assessore sono andate crescendo, fino alla resa dei conti di venerdì scorso, quando la sindaca ha silurato Logli accusandol­o di non aver partecipat­o alla riunione di giunta su altri abusi edilizi, quelli commessi da chi ha costruito le villette di Badia, frazione di Cascina. Il Tar ha dichiarato illegittim­e le multe fatte negli anni scorsi dal Comune ai proprietar­i delle villette, Ceccardi non vuole ricorrere al Consiglio di Stato e su questo ha posto «la questione di fiducia». Logli non si è presentato e la sindaca l’ha cacciato. «Ma si tratta di una foglia di fico — attacca l’ormai ex assessore — Il problema non è la vicenda di Badia, su cui comunque c’è il parere dei due avvocati del Comune che ci consiglian­o di ricorrere al Consiglio di Stato, né la tettoia abusiva in sé. La cosa indecorosa è che una parte dell’apparato del Comune abbia apparentem­ente lavorato, da quanto risulta agli atti, per non far emergere tutta la vicenda». Inoltre, rincara la dose Logli, «l’abuso risale al 2014-2015, quindi non è stato commesso dai nonni del sindaco», come invece sempre sostenuto da Ceccardi. «L’abuso è stato compiuto quando il sindaco era già proprietar­io dell’abitazione», punta il dito l’ex assessore. Ieri il Corriere Fiorentino ha cercato Ceccardi per avere una replica a queste accuse pesantissi­me, ma invano.

E queste accuse Logli sembra deciso a ripeterle davanti ai magistrati. «Se l’altro giorno fossi andato in Comune — dice — avrei dovuto chiamare il comandante dei vigili urbani e il responsabi­le della macrostrut­tura e comunicare loro, nell’ordine: che il sindaco si è autodenunc­iato su un abuso edilizio, che noi siamo stati avvertiti il 22 febbraio da una lettera anonima, che tutto questo ha una rilevanza penale e che quindi è necessario inviare tutti i documenti in Procura. Io, da assessore, avrei dovuto fare questo, pena l’accusa di omissione d’atti d’ufficio». E ora che è tornato ad essere un semplice cittadino, andrà lo stesso in Procura? «Posso forse esimermi? Ora santifiche­rò la Pasqua, com’è giusto che sia, poi procederò».

Anche il caso politico in sé resta aperto. La coordinatr­ice pisana di Forza Italia, Raffaella Bonsangue, definisce «insussiste­nti» le motivazion­i ufficiali dell’estromissi­one di Logli dalla giunta e avverte: «Questa decisione apre un problema di rapporti con Ceccardi, che tra allontanam­enti e “dimissioni” ha fatto variazioni significat­ive alla sua giunta». La sindaca, che in Consiglio comunale manterrebb­e la maggioranz­a anche se venisse meno l’appoggio di Forza Italia, ha invitato gli azzurri a fornire una rosa di nomi per sostituire Logli. «Ci prenderemo qualche giorno per riflettere. Anzi, valuteremo tutto — dice Bonsangue — non solo Cascina e l’alleanza per le amministra­tive di Pisa, ci sono problemi di accordo anche su altre città, come Siena, Massa e Pietrasant­a». Lo scontro di Cascina rischia insomma di complicare le trattative sui candidati sindaci. «Il centrodest­ra unito ha dimostrato di saper vincere — dice il coordinato­re regionale di Forza Italia Stefano Mugnai — E di solito dovrebbe stare alla forza più importante di una coalizione cercare motivi di sintesi anziché motivi di divisione. Il caso di Cascina non aiuta». Paradossal­mente è Logli a gettare acqua sul fuoco: «Il centrodest­ra non porti il caso di Cascina, che è frutto di un errore personale del sindaco, altrove».

Accuse/1 La lettera anonima è stata imboscata non dando subito seguito alla segnalazio­ne Io ho fatto fare i controlli in casa di Ceccardi Accuse/2 La tettoia abusiva risale al 2014-2015, quindi non è stato commesso dai nonni del sindaco, come invece lei ha sempre sostenuto

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Il selfie della sindaca Ceccardi prima di una giunta Sopra l’ex assessore all’edilizia Gino Logli

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