Corriere Fiorentino

Risposte su Niccolò

L’interrogat­orio davanti al pm di due amici di Ciatti: quella sera bevemmo solo un po’ di vodka

- di Valentina Marotta

Due degli amici di Ciatti interrogat­i in Procura «Né rissoso né ubriaco»

«Non si ubriacava, non si drogava, non era un attaccabri­ghe. Anche quella maledetta sera aveva bevuto ma non era sbronzo». Juri e Simone hanno ricordato l’amico Niccolò Ciatti, il ventiduenn­e ucciso da tre ceceni la notte del 12 agosto nella discoteca St Trop di Lloret de Mar. Hanno risposto alle domande rivolte dal pm Beatrice Giunti e dopo tre ore, la voce ha iniziato a tremare per l’emozione ma le risposte sono state sempre precise.

«Niccolò era un bravo ragazzo, che amava il suo lavoro e lo sport», ha detto Juri, come lui commercian­te al mercato centrale. Era stato il tribunale di Blanes, a Gerona, attraverso una rogatoria internazio­nale a sollecitar­e l’interrogat­orio dei due ragazzi, che erano in vacanza con Niccolò, ma non erano in discoteca durante l’aggression­e perché già rientrati in albergo. Ma non erano mai stati sentiti dalla polizia spagnola. Ieri Juri e Simone hanno risposto a tutte le domande del pm Giunti, preparate dal giudice spagnolo che indagano su quella morte senza senso. Ora i verbali saranno trasmessi in Spagna e al pm di Roma Tiziana Cugini che nell’agosto scorso aveva già aperto un fascicolo per l’omicidio di Lloret del Mar. Per tre ore, Juri e Simone hanno ricostruit­o quella vacanza che si è trasformat­a in tragedia. Niccolò e i suoi sei amici erano partiti alla ricerca di divertimen­to nella capitale della vita notturna della Costa Brava.

Quella dell’11 agosto, era l’ultima sera di quel viaggio progettato da mesi. Si erano fermati a cenare da Burgher King: hamburger, patatine e coca cola. Poi, la comitiva, secondo il racconto, aveva brindato con una bottiglia di vodka da mezzo litro mescolata a succo d’arancia. Infine in discoteca, avevano sorseggiat­o due cocktail con molto ghiaccio e poco alcol, compresi nella quota d’ingresso. Alle 2 di notte, Simone e Juri erano già in albergo a dormire, mentre Niccolò con gli altri amici si erano fermati a ballare nella discoteca St Trop, capace di accogliere fino a duemila persone. È stato lo squillo del telefono a svegliare Juri alle 3.30 di quella notte. «Un amico mi annunciò che Niccolò era stato picchiato ed era ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Lloret de mar in gravi condizioni. Ero sotto choc e non volevo crederci». È toccato poi a lui e a Simone chiamare i genitori del loro amico: «Non avrei mai voluto fare quella telefonata» ha detto visibilmen­te emozionato al pm. Niccolò morirà il giorno dopo per emorragia cerebrale. E i tre aggressori di nazionalit­à cecena e poco più che ventenni, saranno arrestati poco dopo a LLoret de Mar. Solo Rossoul Bissoultan­ov è ancora in carcere, a Girona. «Niccolò amava divertirsi con gli amici — ha ripetuto Simone — non si ubriacava né drogava e la mattina era sempre puntuale ad aprire il banco al mercato centrale».

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Niccolò Ciatti, ucciso da tre ceceni la notte del 12 agosto

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