Giù le mura, paura a San Gimignano
Crollano otto metri di pietre medievali: nessun ferito. Il sindaco: «Siamo sconvolti»
«Un collasso SAN GIMIGNANO (SIENA) improvviso, siamo sconvolti». Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano, non può ancora credere a quello che è successo. Una parte della cinta muraria di San Gimignano, risalente al XIII secolo — otto metri di lunghezza per sei di altezza — è crollata ieri intorno alle 17. Il primo ad accorgersene è stato un abitante della zona che — risalendo la strada che costeggia la maestosa parete — ha visto il cumulo di macerie. Immediato l’allarme, con il timore che sotto ci fosse rimasto qualcuno.
La zona in cui è avvenuto il cedimento era chiusa da qualche mese, perché il terreno del camminamento alla base delle mura, a causa delle continue piogge degli ultimi tempi era diventato instabile. L’interdizione però non aveva fermato tanti passanti, che continuavano a spingersi nella zona proibita ignorando il divieto. E anche poco istanti prima del crollo sarebbero state avvistate delle persone. Per questo motivo sono stati subito avvisati i vigili del fuoco, che sono intervenuti sul posto con le unità cinofile. Le loro ricerche si sono protratte fino a notte inoltrata, ma i cani non hanno rilevato presenze esterne. «Al di là del danno abbiamo voluto sincerarci che nessuno a essere riportato danni — ha affermato Bassi — Domani (oggi, ndr) interverremo con appositi mezzi per rimuovere i blocchi, ma l’esito negativo delle verifiche dei vigili del fuoco ci tranquillizza». Le mura, a parte i classici segni del tempo, non presentavano condizioni che facessero ipotizzare un cedimento a breve. Il 2 maggio sarebbero poi dovuti partire i lavori per sistemare il camminamento. L’intervento previsto sarebbe costato 1,2 milioni di euro e avrebbe interessato oltre alla strada anche la manutenzione delle cinta muraria. Ritocchi ordinari, come stucchi ed eliminazione della vegetazione spontanea. «Non c’è stato il tempo — spiegava amaro il sindaco — Ora l’operazione richiederà svariati milioni di euro». Una stima provvisoria, ma considerando
il valore storico culturale della struttura (Il centro di San Gimignano è un sito considerato dall’Unesco patrimonio dell’umanità), non lontana dalla realtà. «Ci sarà da puntellare tutto, mettere una palizzata e dopo ricostruire», ha detto Bassi, che ha ricevuto la solidarietà del ministro Enrico Franceschini. Proprio il ministero dei Beni Culturali sarà uno degli enti coinvolti nella messa a nuovo, come sottolineato dal segretario del ministero Carla di Francesco: «I vertici del Mibact si sono prontamente attivati e sono in contatto con il sindaco e la Soprintendenza per elaborare un progetto di recupero e restauro del manufatto».
I vigili del fuoco, una volta terminate le ricerche con le unità cinofile, hanno transennato la zona, ma non evacuato la famiglia che abita a ridosso
delle mura. La frana nelle ore successive al crollo non aveva infatti dato altri segni di cedimento, perciò hanno ritenuto la situazione sotto controllo. Per sicurezza si sono sincerati che l’abitazione più vicina alla cinta muraria fosse disabitata. Secondo le prime ricostruzioni, il crollo sarebbe stato causato dal peso della struttura sul terreno. Le mura, in quel versante, formano una specie di imbuto e nelle ultime settimane avrebbero fatto da collettore delle acque piovane. «Purtroppo non è facile riuscire a tenere intatto il patrimonio con i vincoli ai quali sono sottoposte le amministrazioni — ha concluso Bassi — Oltre ai problemi ordinari, c’è una piaga come il dissesto idrogeologico, che rappresenta un rischio costante per i nostri centri».
Il sindaco Siamo sconvolti, avevamo già previsto i lavori per sistemare il camminamento, ma ora ci vorranno diversi milioni di euro
Il ministero La solidarietà di Franceschini al sindaco, i vertici di Roma già in contatto con Comune e soprintendenza per lavorare al piano di recupero