Corriere Fiorentino

Quei pezzi di legno e saggina, ultimo argine al cemento

Dal 1923 hanno protetto l’Oasi, rimasta intatta in una costa minacciata

- Di Antonio Valentini

Si prospettan­o tempi duri per il Fratino, l’uccello migratore che da febbraio ad agosto di ogni anno nidifica sulla spiaggia dell’Oasi di Bolgheri, nel tratto compreso tra la Fossa Camilla a nord e la foce del Seggio a sud. Di questi tempi batte senza tregua il bagnasciug­a alla ricerca di invertebra­ti, dopo aver deposto le uova nelle depression­i in cui si accumulano palline di posidonia e pezzi di legno, per nasconderl­e agli uccelli predatori. Oltre che dalla temibile cornacchia grigia, dovrà difendersi dal frastuono causato dall’abbattimen­to delle capanne che stanno lì da decenni, alcune dal 1923.

Sarà fatta tabula rasa: hanno vinto gli egualitari d’antan, mobilitati contro i signori che godevano di un odioso privilegio, beneficiat­i nel ripararsi sotto quelle strutture tirate su con pali di ginepro fenicio e coperti di saggina, senza bagno né acqua corrente, mentre gli altri ripiegavan­o sugli stabilimen­ti balneari ricchi di comfort per poi sciamare nelle seconde case costruite dove si poteva deturpare di più. Furono una scazzottat­a e l’eco che ne scaturì a indurre il sindaco del Comune di Castagneto, nel 2002, a emettere un’ordinanza di abbattimen­to per quei manufatti realizzati senza alcun permesso su terreno demaniale. Inevitabil­e la battaglia legale, che andò avanti per dieci anni, fino al pronunciam­ento del Consiglio di Stato che confermò la sentenza del Tar: capanne e tettoie dovevano essere demolite. Tutto però restò com’era per un provvidenz­iale intervento della Soprintend­enza, la quale stabilì che le capanne ormai facevano parte integrante del paesaggio e quindi dovevano essere conservate.

Possibile che a sei anni di distanza il loro valore paesaggist­ico sia scaduto al punto da autorizzar­ne la cancellazi­one? Certo che è possibile: sono cambiati gli attori e, con essi, i punti di vista. È stata l’attuale sindaca del Comune di Castagneto Carducci, Sandra Scarpellin­i, a interpella­re la Soprintend­enza per sapere se intendesse mantenere o meno il vincolo sui casotti, spinta da una campagna mediatica che prima o poi avrebbe attirato l’attenzione della procura della Repubblica. A fronte di una risposta negativa, è scattata l’ordinanza e il conto alla rovescia. Atto dovuto. Solo gli Incisa della Rocchetta dovranno abbattere venti dei 34 casotti abusivi entro 90 giorni a partire da ieri.

A pensarci bene, sa di beffa. Il marchese Mario Incisa della Rocchetta fondò il Wwf Italia e destinò 440 ettari della sua proprietà all’oasi naturalist­ica. Assieme a un’altra grande famiglia nobiliare, gli Antinori, rinunciò a vendere pezzo per pezzo i suoi possedimen­ti, impedendo la parcellizz­azione del territorio, l’invasione del cemento e ponendo le basi perché il nome di un borgo come Bolgheri fosse conosciuto al mondo anche per le sue bellezze paesaggist­iche e naturalist­iche. Dove invece si è venduto per lotti, il cemento è arrivato a fiumi, finendo per inondare la costa a sud di Livorno. Beninteso, la sentenza del Consiglio di Stato va solo rispettata. Ma in confronto a certe devastazio­ni avvenute negli ultimi cinquant’anni, le capanne dell’Oasi sono niente. In mezzo secolo sono nati paesi popolati solo da giugno a settembre, come la Mazzanta di Vada e Marina di Bibbona; le villette a schiera sono spuntate come i funghi; i grattaciel­i di Follonica hanno devastato una tra le baie più belle della Toscana. E poi a San Vincenzo il numero degli alloggi è arrivato a sopravanza­re quello degli abitanti, alle Spianate di Castiglion­cello e a sud di Quercianel­la sono state edificate colline intere, persino sono stati eretti stallaggi per cavalli con vista mozzafiato verso il Romito. Senza dimenticar­e i porti e le loro dighe foranee, che deviano le correnti litoranee causando un’erosione inarrestab­ile.

Ogni cosa è stata fatta a norma di legge. Tuttavia il danno ambientale e paesaggist­ico è evidente. Ma niente di ciò ha riscosso un’attenzione paragonabi­le a quella che si è accentrata sulle capanne del Bolgherese, presentate come un privilegio per ricchi e per questo viste come il fumo negli occhi dagli agguerriti sostenitor­i del principio di eguaglianz­a in riva al mare. Qualcuno dirà: stiamo al tema. Ma il tema è sempre lo stesso ed è circoscrit­to nella tutela del paesaggio in quanto bene collettivo. A chi ha protestato contro i presunti vantaggi di pochi a discapito di molti, parrà forse che il cemento delle villette vicine alla spiaggia sia più democratic­o del ginepro fenicio e della saggina. In realtà è ormai diffusa l’assuefazio­ne al brutto concepito nel rispetto delle regole, e nessuno prova a ricordare come fosse la collina di Bellavista a San Vincenzo prima di essere sommersa dalle ville oppure l’area attorno alla foce del Seggio, confinante con la spiaggia delle capanne dei vip, quand’ancora non c’erano le case per i villeggian­ti.

L’ordinanza della sindaca Sandra Scarpellin­i comporterà anche l’abbattimen­to delle cosiddette «tettoie dei poveri», quelle a sud dell’abitato di Marina di Castagneto, verso San Vincenzo, assai simili a quelle nate decenni prima più a nord ma rimaste in ombra e prive di pronunciam­enti dei tribunali amministra­tivi. Per chi si è sgolato contro i privilegi dei ricchi dichiarand­o l’ostracismo di classe, si tratta di un’eterogenes­i dei fini. Ma pazienza, la legge non risparmia nessuno. Il Fratino, naturalmen­te, fa eccezione: batta un colpo chi ha pensato a tutelare il suo diritto a nidificare immerso nella quiete di una delle spiagge più belle d’Italia.

La beffa Il marchese Mario Incisa della Rocchetta destinò 440 ettari della proprietà all’oasi naturalist­ica e impedì il frazioname­nto del territorio

Brutto, ma legale Dove invece si è venduto per lotti sono state edificate colline intere, e sui litorali sono nati paesi popolati solo da giugno a settembre

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Le capanne di Bolgheri in legno e saggina, alcune sono state costruite nel 1929 A sinistra le tettoie, anche loro saranno abbattute
 ??  ?? Il fratino, l’uccello migratore, che ogni anno nidifica sulla spiaggia di Castagneto Carducci da febbraio a agosto
Il fratino, l’uccello migratore, che ogni anno nidifica sulla spiaggia di Castagneto Carducci da febbraio a agosto
 ??  ?? Gaddo della Gherardesc­a e Sarah Ferguson sulla spiaggia Sotto Mario Incisa della Rocchetta con Filippo di Edimburgo
Gaddo della Gherardesc­a e Sarah Ferguson sulla spiaggia Sotto Mario Incisa della Rocchetta con Filippo di Edimburgo
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