Corriere Fiorentino

«SENZA LA NUOVA PISTA LE AZIENDE GIOVANI NON PRENDONO IL VOLO»

- di Caterina Sismondi* *presidente Gruppo Giovani Imprendito­ri Confindust­ria Firenze

Caro direttore, Firenze è una città per giovani imprendito­ri? Potrebbe esserci un semplice punto alla fine di questa frase. Dovrebbe. Deve. Invece siamo in una situazione di rincorsa non dell’avanguardi­a, ma dell’adattament­o ai nostri tempi.

Eppure c’è una Firenze che guarda avanti. Piena di risorse, di energie, di voglia di fare. Basta guardare le start up che nascono nella nostra area metropolit­ana. Un fermento di talenti e idee che va incoraggia­to: non dimentichi­amo che in America le imprese nascono sui banchi di scuola e dell’università. È il lavoro che come Gruppo Giovani Imprendito­ri di Confindust­ria Firenze stiamo facendo con azioni concrete: dai progetti con le scuole sull’alternanza alla collaboraz­ione del Programma EYE con la Fondazione Artes. Come va in questa direzione l’ufficio creato in Confindust­ria Firenze dedicato alla creazione di nuova impresa attraverso il talento, dove i progetti imprendito­riali sono vagliati e guidati per diventare imprese.

Però ci piacerebbe che la città fosse altrettant­o a nostra misura, che corresse con la velocità delle nostre idee e guardasse al mondo con le stessa ambizione di stare fra i primi.

Ci abbiamo messo decenni per realizzare una linea tramviaria e quando abbiamo iniziato a parlare di sviluppo dell’aeroporto i nostri genitori dovevano ancora nascere. Invece, siamo sempre allo stesso punto, a parlare, quando per noi si dovrebbe aver già avviato un piano di mobilità integrata a livello regionale. Abbiamo discusso. Deciso. Adesso realizziam­o.

Questo vuol dire essere una città per giovani. Una città che idea, progetta, definisce ed attua. Anche e soprattutt­o sulle proprie infrastrut­ture. E le realizza nei giusti tempi. Non dimentichi­amo che la vivacità di un territorio si misura anche dalla possibilit­à che hanno i giovani di svilupparv­i i loro progetti, sia di lavoro che di vita.

L’assenza di un’adeguata infrastrut­tura aeroportua­le, oltre ad essere disincenti­vante per le aziende che pensano di trasferirs­i nella nostra area metropolit­ana, lo è anche per i clienti ed i fornitori con cui ci interfacci­amo. Perché rivolgersi a scali alternativ­i è un costo aggiuntivo importante, di tempo e di denaro. E lo è sia quando c’è impossibil­ità di decollo o atterraggi­o a causa del maltempo, sia quando si è costretti ad andare in altre città per trovare una soluzione di viaggio non solo fattibile, ma addirittur­a esistente.

Io, che ho scommesso su Firenze, sia a livello personale che imprendito­riale, vorrei che fosse una città per giovani, alla quale i giovani guardano ed ambiscono, perché siamo noi il futuro, il motore che la fa correre.

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