«SENZA LA NUOVA PISTA LE AZIENDE GIOVANI NON PRENDONO IL VOLO»
Caro direttore, Firenze è una città per giovani imprenditori? Potrebbe esserci un semplice punto alla fine di questa frase. Dovrebbe. Deve. Invece siamo in una situazione di rincorsa non dell’avanguardia, ma dell’adattamento ai nostri tempi.
Eppure c’è una Firenze che guarda avanti. Piena di risorse, di energie, di voglia di fare. Basta guardare le start up che nascono nella nostra area metropolitana. Un fermento di talenti e idee che va incoraggiato: non dimentichiamo che in America le imprese nascono sui banchi di scuola e dell’università. È il lavoro che come Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze stiamo facendo con azioni concrete: dai progetti con le scuole sull’alternanza alla collaborazione del Programma EYE con la Fondazione Artes. Come va in questa direzione l’ufficio creato in Confindustria Firenze dedicato alla creazione di nuova impresa attraverso il talento, dove i progetti imprenditoriali sono vagliati e guidati per diventare imprese.
Però ci piacerebbe che la città fosse altrettanto a nostra misura, che corresse con la velocità delle nostre idee e guardasse al mondo con le stessa ambizione di stare fra i primi.
Ci abbiamo messo decenni per realizzare una linea tramviaria e quando abbiamo iniziato a parlare di sviluppo dell’aeroporto i nostri genitori dovevano ancora nascere. Invece, siamo sempre allo stesso punto, a parlare, quando per noi si dovrebbe aver già avviato un piano di mobilità integrata a livello regionale. Abbiamo discusso. Deciso. Adesso realizziamo.
Questo vuol dire essere una città per giovani. Una città che idea, progetta, definisce ed attua. Anche e soprattutto sulle proprie infrastrutture. E le realizza nei giusti tempi. Non dimentichiamo che la vivacità di un territorio si misura anche dalla possibilità che hanno i giovani di svilupparvi i loro progetti, sia di lavoro che di vita.
L’assenza di un’adeguata infrastruttura aeroportuale, oltre ad essere disincentivante per le aziende che pensano di trasferirsi nella nostra area metropolitana, lo è anche per i clienti ed i fornitori con cui ci interfacciamo. Perché rivolgersi a scali alternativi è un costo aggiuntivo importante, di tempo e di denaro. E lo è sia quando c’è impossibilità di decollo o atterraggio a causa del maltempo, sia quando si è costretti ad andare in altre città per trovare una soluzione di viaggio non solo fattibile, ma addirittura esistente.
Io, che ho scommesso su Firenze, sia a livello personale che imprenditoriale, vorrei che fosse una città per giovani, alla quale i giovani guardano ed ambiscono, perché siamo noi il futuro, il motore che la fa correre.