«Porto a Siena il dizionario renziano»
Al festival «Parole in cammino» il libro di Massimo Arcangeli sulla lingua dell’ex premier
È l’ospite più atteso ma fino all’ultimo minuto non sapremo se potrà essere presente alla giornata inaugurale in cui si parlerà proprio di lui. Gli impegni politici a Roma potrebbero impedire all’ex premier Matteo Renzi di partecipare a Parole in cammino, il festival dell’italiano e delle lingue d’Italia in programma dal 6 all’8 aprile a Siena. Ricco il calendario di ospiti che per tre giorni accompagnerà l’italiano in un viaggio tra passato, presente e futuro. L’intenzione degli organizzatori è proseguire nel solco della prima edizione e far diventare l’appuntamento senese un porto sicuro per la centralità della nostra lingua.
Un ruolo determinante lo giocheranno le scuole, chiamate a inserirsi con laboratori e altre attività didattiche in questo percorso. E poi le due università di Siena, che si spartiranno il calendario di eventi con il Comune. Per finire con gli ospiti: Corrado Augias, Aldo Cazzullo Carlo Freccero, Edoardo Boncinelli, Vera Gheno, solo per citarne alcuni. Un menu caratterizzato da partecipazione e condivisione, le due parole simbolo dell’edizione 2018, perché come ha detto il rettore dell’Università tutti i candidati sindaco sappiano che dal giorno successivo a una loro vittoria avranno le mani libere nello scegliere a chi affidare la guida della Fondazione». Le dimissioni – irrevocabili – avranno validità da domenica 15 aprile, ma il Consiglio si dice «disponibile a restare in carica per la gestione ordinaria fino al giorno dello scrutinio elettorale (10 o 24 giugno in caso di ballottaggio»). Resta al suo posto il direttore artistico Massimiliano Simoni, che continuerà ad essere il braccio operativo: «Ero disponibile ad un passo indietro , ma mi è stato detto che c’è un cartellone da definire. Sto lavorando al programma del Caffè a costi ridottissimi». Di Lorenzo rivendica poi la bontà dell’operato: «La perdita economico-finanziaria ereditata nel 2015 di 842 mila euro è stata ripianata. Teatro estivo e invernale, Caffè e spazio dei piccoli sono stati rilanciati». iniziale era di valutare la distanza comunicativa rispetto a Berlusconi. Sull’ex sindaco di Firenze l’impatto delle nuove tecnologie è evidente». La comunicazione è un elemento centrale nel percorso politico di Renzi, che come sottolinea il linguista, «ha cercato di trasformare se stesso in un brand» e «spesso ha privilegiato il racconto, lo storytelling, ai contenuti». La naturale conseguenza, racconta Arcangeli, «è far diventare la presentazione di un programma politico un’operazione di marketing, studiata nei minimi dettagli». Tra le caratteristiche emerse durante lo studio la capacità di Renzi di mediare il linguaggio dell’alta finanza con il fiorentino. «Non ci sono precedenti in questo senso — precisa il docente — Anche se l’innovazione renziana per eccellenza è contenuta nei suoi libri: per l’impatto e la capacità divulgativa».
Qualità che però non hanno pagato negli ultimi anni. «A livello comunicativo Renzi non è più riuscito a essere così convincente come lo è stato nella prima parte della sua storia politica. Non ha saputo rinnovarsi. In più l’Italia non è abituata al 2.0. Tuttavia prescindere dalla comunicazione per la politica è ormai impossibile».
Analisi La comunicazione è centrale nel suo percorso politico, ha cercato di trasformare se stesso in un brand, privilegiando il racconto ai contenuti