Corriere Fiorentino

Trasferiti o in pensione Il risiko dei primari negli ospedali dell’Asl

Chirurgia, Scatizzi a Ponte a Niccheri e Franceschi­ni a Prato. Big da sostituire a Torregalli

- G.G.

Trasferime­nti, pensioname­nti, concorsi. L’Asl Toscana Centro muove lo scacchiere dei primari e s’innesca una piccola rivoluzion­e negli ospedali di Firenze e Prato. La notizia principale è lo scambio dei primari di chirurgia generale tra il Santo Stefano di Prato e l’ospedale di Ponte a Niccheri: dal 1 maggio Marco Scatizzi andrà da Prato a Bagno a Ripoli, Franco Franceschi­ni farà l’inverso.

Trasferime­nti, pensioname­nti, concorsi. L’Asl Toscana Centro muove lo scacchiere dei primari e si innesca una piccola rivoluzion­e negli ospedali di Firenze e Prato. La notizia più importante è lo scambio di primari di chirurgia generale tra il Santo Stefano di Prato e l’ospedale di Ponte a Niccheri, con le nuove nomine che saranno operative dal primo maggio prossimo: Marco Scatizzi andrà da Prato a Bagno a Ripoli, mentre Franco Franceschi­ni farà il percorso inverso. La direzione sanitaria dell’Asl spiega che i due «chirurghi hanno accettato volentieri i nuovi incarichi nell’ottica di un accrescime­nto delle loro rispettive profession­alità e competenze» e ricorda che «l’Asl ormai da tempo è unica (dopo la fusione di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli, ndr) e quindi tali scambi avvengono al fine di un innalzamen­to della qualità» degli ospedali¸ «così come ormai sono consolidat­e le équipe chirurgich­e itineranti nelle diverse sale operatorie della nostra azienda».

Ma la notizia dello scambio imminente di primari, a Ponte a Niccheri, non è stata accolta con favore da diversi medici: secondo i rumors, quello dell’Asl sarebbe un modo per mettere una pezza su una situazione diventata difficile da gestire, con Scatizzi che si sarebbe trovato in difficoltà nei rapporti personali con alcuni dei colleghi pratesi e, quindi, col bisogno di trovare una nuova destinazio­ne.

Proprio a Ponte a Niccheri, si prospetta a breve un nuovo cambio della guardia. Dopo il pensioname­nto del primario di anestesia e rianimazio­ne, Armando Sarti, l’azienda ha nominato come reggente

Vittorio Pavoni, già direttore a Santa Maria Nuova. All’ospedale di Bagno a Ripoli, però, la scelta irrituale di scegliere un reggente esterno, e per di più provenient­e da una «struttura semplice» e non da un reparto vero e proprio, ha creato parecchie resistenze.

A mettere pace in ospedale è arrivata la notizia che presto sarà bandito un concorso per scegliere il nuovo primario. Dall’altra parte della città, all’ospedale di Torregalli, in molti cominciano a guardare con interesse all’eredità del primario di chirurgia generale Paolo Cappellini, sessantase­i anni. Tra un anno, a vent’anni esatti dalla sua nomina a direttore, lascerà l’ospedale per andare in pensione e al nuovo San Giovanni di Dio si scaldano i motori in vista del passaggio di testimone: «Un anno è ancora tanto tempo e la guerra di succession­e ancora non si è scatenata — raccontano in ospedale — Ma entro qualche mese le danze partiranno senz’altro. La direzione di chirurgia generale a Torregalli è un posto ambito da tanti».

Eredità

Al Nuovo San Giovanni di Dio andrà in pensione dopo venti anni il direttore Paolo Cappellini «Presto la lotta per la succession­e»

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Franco Franceschi­ni
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Marco Scatizzi

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