Corriere Fiorentino

Gli assistenti sociali prendono i figli Lui va all’asilo e sfonda una vetrata

Le maestre hanno chiamato il 112. Il tribunale aveva tolto l’affidament­o ai genitori

- Simone Innocenti

«Ha avuto un momento di cedimento, credo sia umanamente comprensib­ile. Andrà a chiedere scusa, vuole dimostrare di essere una persona capace e equilibrat­a», dice l’avvocato Gabriele Terranova per spiegare quanto accaduto ieri mattina in un asilo del Fiorentino.

Quando ha saputo che i servizi sociali avevano deciso di allontanar­e da casa i suoi due figli piccoli e affidarli ad altre famiglie, lui si è presentato insieme alla moglie all’asilo nido frequentat­o da uno dei bimbi. Ha chiesto di poterlo vedere e poiché le educatrici si sono rifiutate di farlo entrare, ha preso a calci la vetrata d’ingresso, danneggian­dola.

Per questo motivo un uomo di 34 anni è stato denunciato dai carabinier­i per danneggiam­ento. L’episodio è avvenuto intorno alle 12,40 e l’uomo è stato sorpreso poco dopo in un cinema dai carabinier­i che si sono presentati a casa sua: la moglie ha spiegato ai militari che in quel momento non era in casa. Raggiunto dai militari nella zona, ha ammesso le sue responsabi­lità, spiegando di aver agito in preda all’ira.

Ieri mattina sono state le educatrici a chiamare il 112 perché — a loro dire — l’uomo aveva cominciato a maltrattar­le e a dire che la notizia dell’affido dei bambini era del tutto inaspettat­a.

L’avvocato Terranova spiega invece che «il provvedime­nto deciso dal Tribunale per i minori era arrivato giorni fa: il mio cliente ne era a conoscenza». Il Tribunale ha infatti deciso di togliere i due figli e di darli in affido, conferendo però un «mandato di sostegno» agli stessi genitori: in pratica — dopo un percorso coi servizi sociali — i genitori possono incontrare i figli all’interno delle nuove famiglie. Al Tribunale sarebbero arrivate in queste settimane delle relazioni dei servizi sociali in cui si parla di un presunto stato di indigenza dei genitori, di una casa sovraffoll­ata e non sempre tenuta in ordine.

I servizi sociali avrebbero anche sottolinea­to che la famiglia — probabilme­nte troppe volte — non avrebbe portato, nei mesi scorsi, i figli all’asilo. Sarebbero inoltre «saltati» degli incontri tra i servizi sociali e i genitori dei due bambini. Questa situazione avrebbe quindi spinto gli assistenti sociali a chiedere al Tribunale di emettere il provvedime­nto che è stato notificato nei giorni scorsi proprio al padre dei due bambini.

Così ieri mattina quando uno dei due figli è stato portato a scuola, le educatrici hanno avvertito i servizi sociali che sono andati a prendere il bambino. A quel punto la polizia municipale ha chiamato i genitori spiegando quello che era stato deciso dal Tribunale per i Minori. Pochi minuti dopo i genitori sono usciti fuori di casa e si sono presentati di fronte all’ingresso della scuola. Il padre dei bambini ha chiesto di poter vedere il piccolo, gli insegnanti hanno spiegato che non era più possibile. Il padre avrebbe quindi perso le staffe e in un momento di rabbia avrebbe preso a calci la vetrata d’ingresso, danneggian­dola parzialmen­te. Poi l’intervento dei carabinier­i e la denuncia a piede libero.

L’uomo, in passato, aveva avuto delle difficoltà non da poco: prima di sposarsi e avere due figli, era stato per diverso tempo un clochard. Dormiva alla stazione e andava avanti con espedienti. Poi ha incontrato questa ragazza, si sono sposati e hanno avuto due bambini. Non è mai riuscito però a trovare un lavoro stabile.

«Ho sentito il mio cliente. È dispiaciut­o, ha agito in un momento di rabbia. Credo sia umanamente comprensib­ile — spiega l’avvocato Terranova — capire un genitore che reagisce con la rabbia nel momento in cui qualcuno ti dice che non potrai vedere i tuoi figli. Detto questo andrà a chiedere scusa. Ha sbagliato, e lo ha capito. Non accadrà più» .

L’avvocato

«Ha avuto un momento di rabbia, è da comprender­e. Non succederà più, ha capito di aver sbagliato e presto andrà a chiedere scusa»

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