Corriere Fiorentino

ALLA ROTTAMAZIO­NE DELLE PROMESSE

- Di David Allegranti

Siamo davvero entrati nella Terza Repubblica. E il merito è dei Cinque stelle e della Lega, i cui leader assurgono al rango di novelli statisti. Ora è tutto diverso, mica come un mese fa. «Benvenuti in politica», dice Denis Verdini, che conosce bene l’arte della promessa in campagna elettorale e sa quanto sia facile rottamarla una volta giunti nel cuore del Palazzo. Visto che ormai il lessico incendiari­o non serve più ai Cinque stelle, tutto è possibile. L’«inciucio» è stato abolito, adesso è tempo di accordi, di patti, di alleanze, di programmi che convergono, come quelli fra Lega e M5s. Si fanno appelli al senso di responsabi­lità, si chiede al Pd di non essere egoista, di sacrificar­si per un bene superiore. È l’ora, insomma, dei compromess­i, da fare naturalmen­te in Parlamento, perché la nostra è una democrazia parlamenta­re. Il «reddito di cittadinan­za»? Ora si chiama sussidio alla povertà. La «flat tax»? Una rimodulazi­one delle tasse. L’immigrazio­ne galoppante? Ma quale emergenza, non scherziamo. Berlusconi non è più neanche un gran puzzone, anzi è degno di esprimere la seconda carica dello Stato. E non una qualunque: Elisabetta Casellati, amica di Niccolò Ghedini e berlusconi­ana della prima ora. Aveva ragione Ennio Flaiano: «Vogliono la rivoluzion­e ma preferisco­no fare le barricate con i mobili degli altri».

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