Corriere Fiorentino

MA CHE IDEE AVETE PER SIENA?

- di Paolo Ermini

Questa settimana ha volato il titolo Mps. Non per un caso. L’Ad della banca, Marco Morelli, ha intrapreso un tour europeo per spiegare il piano di rilancio di Rocca Salimbeni e per gli operatori finanziari è stato, a quanto pare, convincent­e. Per il Monte riemerge una parola a Siena ormai desueta: fiducia. Un buon segno, finalmente, per una città che per anni è stata colpita da una crisi senza precedenti, che non ha risparmiat­o nessuno dei palazzi del potere cittadino. E neppure i simboli sportivi (dal calcio al basket). Eppure Siena è riuscita a mantenere il suo volto tradiziona­le (oltre che la sua straordina­ria bellezza). Lungo le vie del centro la sensazione non è affatto quella di una realtà sconvolta da uno tsunami. L’auspicio è che il buon vento persista. Il confronto sulle responsabi­lità del passato (molto gravi, e trasversal­i, dall’economia alla politica, toccando perfino la sfera religiosa) continuerà. Inevitabil­mente. Ma se il peggio è passato, con l’ingresso dello Stato nell’azionariat­o Mps, è arrivata l’ora di pensare più concretame­nte al futuro, consapevol­i che niente sarà più come prima. E forse è più un bene che un male, perché insieme con i fasti bancari sono venuti meno anche gli intrecci che, all’insegna della floridezza, condiziona­vano (anzi meglio: soffocavan­o) la vita pubblica, in città e in provincia. Siena non riparte da zero, basti pensare al peso acquisito dal polo delle biotecnolo­gie. Ma ora che non c’è più «Babbo Monte» sarebbe la stagione propizia per investire su nuove idee. Di questo (soprattutt­o) dovrebbero discutere i candidati sindaci. Dovrebbero. La realtà per ora ispira pessimismo.

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