Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti
Empoli
Un punto in Piu in classifica, uno in meno che manca per certificare il ritorno in Serie A. «Se non puoi vincere assicurati di non perdere», diceva a ragion veduta Johan Cruyff. L’Empoli è tornato da La Spezia con un pareggio utile tanto per la classifica quanto il morale. E pazienza se si è interrotta la striscia di 5 vittorie: né Frosinone né Palermo — le prime inseguitrici — hanno vinto e così il vantaggio della squadra di Andreazzoli rimane rassicurante (+9 su entrambe). Come contro la Salernitana, si è rivelato decisivo un attaccante entrato dalla panchina. Non Rodriguez stavolta Alessandro Piu, ex di turno dentro nella ripresa. «Il cambio me l’ha segnalato Giacomo Lazzini, il mio vice. Gli faccio i complimenti, siamo un gran gruppo di lavoro», l’ammissione carica di orgoglio di Andrezzoli.
Prato
La reazione c’è stata. Tardiva? Forse, ma intanto il Prato è tornato a riprendersi quel successo che mancava da quasi un mese, utile per ridurre lo strappo dalle dirette concorrenti per la salvezza che nell’ultimo turno hanno perso o al massimo pareggiato. Nel 3-2 sulla Giana Erminio sono emersi i diversi volti della formazione laniera, che ha avuto il merito di costruirsi un doppio vantaggio ed il demerito di non saperlo gestire. Ci ha pensato comunque Ceccarelli a firmare la vittoria
della speranza. «E’ un risultato che fa morale e ci permette di preparare le prossime gare con spirito migliore», la soddisfazione di mister Catalano. Sono tre i punti recuperati al Gavorrano (battuto 2-0 a Carrara) ora distante 6 lunghezze e dunque entro la «forbice» di 8 che permette di disputare il play-out, il massimo a
cui può puntare il Prato per giocarsi la salvezza.
Pisa
«Non è finita finché non è finita». La frase di Yogi Berra, leggenda del baseball americano, racchiude lo spirito di un Pisa che ha superato 3-2 la Pro Piacenza con un gol al 96’ dopo aver incassato al 93’ quello della possibile beffa,
alla fine scongiurata. La cura Petrone, numeri alla mano, funziona: due vittorie su due con il nuovo tecnico, capace di ridare
entusiasmo ad un ambiente demoralizzato per la serie di risultati negativi che hanno compromesso la rincorsa alla vetta (ora distante appena 3 punti, ma i nerazzurri rispetto al Siena hanno una gara in più) e portato all’esonero di Pazienza. «Ora dobbiamo vincere tutte le partite», la carica del nuovo mister. A partire dal derby di sabato contro il Livorno, fondamentale. Per un’infinità di ragioni. Mario Petrone, 45 anni, chiamato al posto di Michele Pazienza: due vittorie su due gare alla guida del Pisa riportato a ridosso del primo posto del girone A di serie C
Porta Romana
Il Porta Romana ci ha provato ma alla fine la festa è tutta dell’Aglianese che vince il campionato e sale in serie D. La
seconda promozione di fila per il club della provincia di Pistoia che, prima di fallire e ripartire dalla Terza Categoria dieci anni fa, all’inizio degli anni Duemila era arrivato fino ad incrociare la
Florentia Viola in C2 e diventando famoso per essere stato l’ultima squadra da giocatore e la prima da allenatore di Max Allegri. I 5 punti di vantaggio a due gare dalla fine erano una bella assicurazione in vista dello scontro diretto in casa ma il Porta Romana è stato un osso duro: finisce pari (0-0), come all’andata, lasciando qualche rimpianto ai fiorentini. Che comunque si assicurano il secondo posto matematico e la pole position nei play-off.
Ponte Rondinella M.
Il campionato della Rondinella ha ormai poco da raccontare (ieri 1-1 con il Barberino val d’Elsa). Le novità più che dal campo si attendono dalla società per capire come si muoverà dopo il flop di una stagione partita con grandi proclami e ridotta all’anonimato di un sesto posto in classifica che comunque non garantirà neppure
l’accesso ai play-off. La notizia di giornata dal girone C di Prima Categoria è infatti che oltre alla quinta piazza a causa della «forbice di 10 punti» neppure la quarta permetterà di giocare gli spareggi che quindi saranno certamente tra seconda e terza in classifica. L’Incisa pareggia come la capolista Lebowski, resta a -3 e ora si trova alla stessa distanza il Dicomano che vincendo mette la Settignanese a 14 punti. Troppi con sole 4 gare ancora da giocare.
Massese-Viareggio
La rivalità tra le tifoserie di Massese e Viareggio è sfociata (di
nuovo) in scontri ieri pomeriggio, circa un’ora prima del fischio d’inizio del derby con vista sui play-off di Serie D (1-1). Una trentina di ultras versiliesi — dopo il rifiuto all’acquisto del biglietto nominale — hanno deciso di recarsi comunque nella città apuana. In una zona non molto distante dallo stadio Degli Oliveti hanno incrociato un gruppo ristretto di sostenitori locali. Da lì
schiaffi e bottigliate fino all’intervento delle forze dell’ordine, che hanno fermato — e portato in questura — alcuni viareggini, mentre altri sono riusciti a dileguarsi. La Digos sta analizzando le telecamere di sorveglianza. Già due anni fa le due tifoserie erano entrate in
contatto, all’esterno dello stadio dei Pini, incidenti che portarono a sei Daspo.
Arezzo
Il giorno chiave è il 16 aprile, quello in cui scadrà il termine per presentare le offerte per rilevare l’Arezzo, con l’obbligo per gli acquirenti di accollarsi i debiti sportivi oltre che di rispetto delle norme Figc per l’affiliazione al campionato. Base d’asta: 77,500 euro. Queste sono le condizioni
imposte dai curatori fallimentari. La salvezza del club si gioca dunque su due binari paralleli: aule di tribunale da una parte, campo dall’altra. Sabato a Cuneo la formazione di Pavanel, pur con varie assenze e un’altra penalizzazione (dai 3 ai 6 punti) che si aggiungerà al -9 attuale, ha strappato lo 0-0 contro una diretta concorrente (quarto risultato utile consecutivo), ma già domani sarà impegnata a Olbia. Poi sabato ospiterà il Siena
capolista: il derby, a due giorni dall’asta fallimentare.
Grosseto
Buona la terza. Al terzo tentativo Poggibonsi-Grosseto finisce 1-1. La notizia è che si riesce a giocare e terminare dopo essere stata una prima volta rinviata per maltempo e poi una seconda quando nella gara di recupero l’arbitro si è fatto
male all’83’: i maremmani stavano vincendo 2-0 ma per il
(discutibile) regolamento dei campionati dilettanti la partita in casi simili va rigiocata dall’inizio. Un caso che per non falsare il campionato lo ha bloccato, costringendo a rimandare di una settimana tutta la giornata del girone A di Eccellenza prevista ieri. Ora, a due gare dalla fine e -7 dal Sangimignano secondo, il Grosseto deve evitare che il divario salga fino a 10 per giocare almeno i play-off, unica strada percorribile per la promozione dopo l’inopinato ko nei quarti di finale della Coppa Italia di categoria in casa contro gli umbri del Massa Martana.