Corriere Fiorentino

I GENITORI, IL DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E QUELLO ALLA SALUTE

- Federico Gelli Responsabi­le nazionale sanità del Pd

Caro direttore, la legge sui vaccini sta funzionand­o e si vedono già i suoi effetti. In diverse zone del Paese siamo già riusciti a portare le coperture al di sopra della soglia di sicurezza. Questo è il dato più importante. La messa in sicurezza dei più fragili deve continuare ad essere la nostra priorità. A fianco a questo sappiamo che, dopo la scadenza dello scorso 10 marzo, diversi bambini sono rimasti fuori dall’asilo. Non è una bella cosa. Ma, spiace dirlo, questi minori sono vittime dei loro genitori. Ricordiamo che per continuare a frequentar­e asili e scuole d’infanzia è sufficient­e una semplice prenotazio­ne presso la Asl. La piena legittimit­à della legge è stata confermata prima dal Consiglio di Stato e poi dalla Corte Costituzio­nale. Il diritto dei genitori all’educazione dei propri figli non può essere separato da quel «poteredove­re» da parte dello Stato e delle sue Istituzion­i di tutelare la salute dei minori, se occorre anche contro la volontà dei genitori quando si concretizz­ano condotte pregiudizi­evoli alla salute dei figli. Concetto, questo, ribadito dalla stessa Consulta. Tutti i genitori, peraltro, continuera­nno ad essere debitament­e informati sulla sicurezza dei vaccini come previsto dalla legge. Solo lo scorso anno abbiamo avuto quasi 5 mila casi di morbillo e 4 decessi. Un incremento del 481% rispetto al 2016. Siamo i secondi in Europa per casi di morbillo, subito dopo la Romania. Di fronte a questi numeri non potevamo far finta di nulla. Tra l’altro, l’incidenza della malattia è stata massima tra i bambini con meno di un anno, i più esposti a gravi complicazi­oni, e molto alta tra quelli di età compresa fra uno e quattro anni, tra i quali rientrano molti bambini non vaccinati. Da qui la necessità e l’urgenza di un provvedime­nto con efficacia immediata, che innalzasse, in termini cogenti e obbligator­i, la copertura di coloro che cominciano a frequentar­e asili e scuole, per interrompe­re la circolazio­ne del patogeno. Dobbiamo sempre tenere a mente che la copertura vaccinale è funzionale all’adempiment­o di un generale dovere di solidariet­à richiamato dalla stessa Costituzio­ne. Porre ostacoli di qualunque genere alla vaccinazio­ne — la cui appropriat­ezza è riconosciu­ta dalla più accreditat­a scienza medico-legale e dalle autorità pubbliche, legislativ­e o amministra­tive a ciò deputate — può risolversi non solo in un pregiudizi­o per il singolo individuo non vaccinato, ma soprattutt­o vulnera immediatam­ente l’interesse collettivo, rischiando di danneggiar­e, a volte irreparabi­lmente, la salute di altri soggetti deboli. Con questa legge non facciamo altro che proteggere quanto previsto dall’articolo 32 della Costituzio­ne, laddove si enfatizza la dimensione solidarist­ica del diritto alla salute e il tema del possibile conflitto tra diritto individual­e e interesse collettivo.

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