Corriere Fiorentino

«Firenze vuole le grandi opere»

La risposta di Nardella all’alt di Bonafede: in gioco lo sviluppo, noi non ci fermeremo

- Marzio Fatucchi

«Noi andiamo avanti. I fiorentini vogliono la tramvia, l’aeroporto e tutte le opere pubbliche per lo sviluppo della città». Il sindaco Dario Nardella ribatte così alle parole del deputato M5S (e ministro in pectore) Alfonso Bonafede che aveva affermato: con il movimento al governo «se possiamo bloccare Alta velocità e aeroporto, li blocchiamo». Ma le critiche a Bonafede arrivano anche dagli industrial­i, con il presidente di Confindust­ria Firenze Luigi Salvadori, e dai sindacati con Roberto Pistonina della Cisl.

Il sindaco Dario Nardella prende fiato e alza la voce: «Noi andiamo avanti. I fiorentini vogliono la tramvia, l’aeroporto e tutte le opere pubbliche per lo sviluppo della città». Questa è la risposta di Palazzo Vecchio alle parole di Alfonso Bonafede. Il deputato del M5s, infatti, su Italia 7, aveva affermato che con il movimento al governo, «se possibile, blocchiamo» Alta velocità ed aeroporto fiorentini. Come? Con il «modello stadio di Roma»: cioè se le opere sono in una fase ancora non avanzata e ci sono i margini per fermarla, arriva lo stop. Altrimenti, si modifica. Il M5S contesta anche la terza corsia dell’A11.

Una presa di posizione nota ma ora molto più pesante, dato che il M5S è in corsa per andare al governo, dopo il 32% ottenuto alle elezioni: giovedì ripartono le consultazi­oni. Nardella è preoccupat­o? Non sarebbe la prima volta che col cambio dell’esecutivo si cambiano anche gli accordi e le intese. «Mi stupirei che chi pensa di voler cambiare il Paese invece risponda in modo opposto. Noi fiorentini non abbiamo paura di niente quando in gioco c’è il destino ed il futuro della città».

Se Nardella è drastico, il presidente degli industrial­i Luigi Salvadori è deluso: «Il loro leader Luigi Di Maio venne a Firenze e disse che avrebbe lasciato in pace chi voleva sviluppo. Bonafede dice l’opposto. Ma l’ambiente non è un vincolo allo sviluppo. Nessun imprendito­re vuole ammazzare l’ambiente, uno dei nostri core business è il turismo. Si può fare politica in modo più moderno confrontan­dosi con le necessità di tutto il territorio, non solo guardando al consenso elettorale». Perché «le infrastrut­ture sono punti di Pil e posti di lavori in più, che il M5S mette così a rischio. Lo sviluppo della regione va in altro modo». Lo stesse parole che ieri Salvadori ha usato incontrand­o il nuovo vettore russo S7 che collega «Pisa con San Pietroburg­o e Mosca: più export, più passeggeri business e leisure. Ma ricordo che il sistema aeroportua­le è già ad 8 milioni di passeggeri complessiv­i, tra Pisa e Firenze, ma il Galilei di Pisa ha per i limiti aeroportua­li un massimo di 7 milioni di passeggeri. O Firenze si sviluppa, o questa regione, votata all’internazio­nalizzazio­ne, resta chiusa in sé stessa. E se non diamo garanzie agli imprendito­ri internazio­nali per i loro investimen­ti qua, non solo loro non vengono più, ma saranno quelli italiani ad andarsene».

«Tutti si preoccupan­o dei comitato del No, qualcuno si preoccupi dei cittadini per il Sì alle grandi opere», provoca il segretario fiorentino della Cisl, Roberto Pistonina. Oggi con Cgil e Uil saranno assieme ai lavoratori di Nodavia in sciopero per i guai dell’azienda, che non ha ancora pagato due mesi di stipendio. «Lì ci sono altri problemi, finanziari. Ma delle due l’una: o si ha bisogno di infrastrut­ture, come si dice sempre e come dimostra a Firenze la tramvia, oppure no. Ma ricordando­si che le infrastrut­ture migliorano la vita delle persone e portano lavoro. Nelle capitali europee gli incenerito­ri sono nei centri storici: si sono fumati il cervello, loro? Oppure si possono fare opere con impatto sostenibil­e?».

Dal Pd, il segretario-reggente regionale Marco Recati taglia corto e parla anche ai suoi amici di partito: «Le opere pubbliche sono fondamenta­li e non si può parlarne come dell’annesso sotto casa come fa il M5S. Sono opere attese da molto tempo, non si tolgono con una dichiarazi­one in tv. Questi stanno cercando di dare un governo al Paese, e la cosa mi preoccupa. E mi preoccupa ancora di più che qualcuno del mio partito voglia provare ad aprire un dialogo con questo partito». E Gabriele Toccafondi, deputato fiorentini di Civica Popolare, attacca il M5S: «Dire No ad aeroporto, alta velocità, Terza corsia e stadio sembra solo una ripicca verso la città che lo ha bocciato politicame­nte».

Delusione Confindust­ria

Di Maio venne a dirci che avrebbe lasciato in pace chi voleva lo sviluppo Bonafede ora va all’opposto: ma qui nessuno è contro l’ambiente

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Lo stop di Bonafede alle grandi opere sul «Corriere Fiorentino» di ieri

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