Drogato con patente: uccide 2 anziani
Arrestato l’autista accusato del duplice omicidio stradale: 4 le persone investite sulle strisce
Tracce di frenata in prossimità delle strisce pedonali. Sono state trovate dai carabinieri e dalla polizia stradale sulla statale Aurelia dove poco prima il furgone guidato da Pietro Pelliccia, pietrasantino di 43 anni, residente a Massa aveva ucciso due anziani — Enrica Barani, 64 anni, e Carmine Rifulli, 81 anni — e ne aveva ferito un terzo. Avevano appena lasciato la macchina dall’altra parte della strada. Erano le 5,40 di martedì mattina: quattro anziani dovevano salire su un pullman assieme ad altre 80 persone, tutte dirette a Praga per un vacanza. Erano sulle strisce quando sono state prese in pieno dal furgone dell’uomo, dipendente di una ditta che trasporta medicinali. Polizia stradale e carabinieri hanno trovato il corpo della donna a una ventina di metri dal punto dell’investimento: proprio per questo motivo pare che sia stata presa frontalmente. Nell’impatto è stata centrata anche la moglie di Rifulli: la pensionata è ricoverata in rianimazione all’ospedale Noa di Massa in gravissime condizioni. Si è salvata miracolosamente una loro amica che stava attraversando assieme al gruppo la strada e che per lo choc è stata portata all’ospedale.
Che cosa ci faceva Pelliccia sveglio a quell’ora? Probabilmente — secondo una prima ipotesi degli inquirenti — aveva cominciato il suo lavoro: andava a portare medicine alle farmacie della zona.
«Andava forte», hanno raccontato alcuni testimonia alla polizia stradale e ai carabinieri. Forse sopra i 50 chilometri orari. Pelliccia, che non ha alcun precedente penale, ha poi arrestato la sua corsa mentre qualcuno aveva dato l’allarme. «Sono in cura al Sert, assumo metadone » , avrebbe detto alle forze dell’ordine per poi restare in silenzio, sotto choc.
L’uomo gera a bordo di una Renault Kangoo di proprietà della ditta per il quale Pelliccia era regolarmente assunto: si tratta di un mezzo della Pharmasea, una cooperativa sociale con sede legale a Parma. Il mezzo era regolare ed era coperto da assicurazione.
Pelliccia è stato quindi trasportato all’ospedale Versilia, a Lido di Camaiore con un trauma cranico e un forte stato di choc. Nelle urine gli hanno trovato tracce di cocaina: se avesse assunto la droga qualche ora prima dell’incidente saranno però le analisi del sangue a dirlo, che sono stati disposti dal sostituto procuratore di Massa, Alessia Iacopini. Quel tipo di accertamento è più preciso: ci vorranno due giorni di tempo per avere la risposta.
Polizia stradale e carabinieri sono andati al Sert a prendere tutta la documentazione medico sanitaria che lo riguarda. Pelliccia risulta essere stato in cura dal 2002 e di aver rinnovato la patente nel maggio del 2017, anche grazie alle prescrizioni mediche. Gli inquirenti — questo è un passaggio di questa inchiesta — vogliono quindi approfondire proprio aspetto. Nelle prossime ore si cercherà di capire se tutti i passaggi medici sono stati rispettati. La Procura ha disposto il sequestro del mezzo e l’esame autoptico sui due cadaveri, poi trasportati al reparto di medicina legale dell’ospedale di Massa. La polizia stradale e i carabinieri hanno chiuso la strada per i rilievi dopo l’incidente: c’è voluto un’ora di tempo, perché nella zona non ci sono telecamere che abbiano ripreso l’impatto mortale e si è dovuto ricostruire con minuzia la traiettoria del mezzo, poi sequestrato, e le posizioni delle vittime coinvolte in questo sinistro stradale. È molto probabile che la Procura, che stamani riceverà un rapporto sull’accaduto, possa nominare un consulente tecnico per approfondire — ad esempio — alcune caratteristiche del mezzo sequestrato.
«Al momento preferisco non parlare. Prima di dichiarare qualsiasi cosa voglio leggere tutti gli atti di questa vicenda», spiega l’avvocato Manuela Aiazzi che difende Pietro Pelliccia, finito in carcere.
In ospedale
Uno dei feriti è in condizioni gravissime Erano tutti in partenza per un viaggio a Praga