Corriere Fiorentino

La nuova Manifattur­a parte con il Polimoda

I laboratori del Polimoda a ottobre, poi un nuovo quartiere: «Possiamo finire in tre anni»

- Marzio Fatucchi (ha collaborat­o Laura Antonini

Subito il Polimoda, con mille metri quadri di laboratori per gli studenti. Ma subito via anche la recinzione, resterà solo l’ingresso monumental­e. Il progetto per la Manifattur­a Tabacchi è pronto, i due soci (Cassa depositi e prestiti e Pw Real Estate III LP, di Aermont) si dichiarano «pronti a finire tutto in tre anni», perché gli oltre 200 milioni necessari ci sono. Anche se, avverte Giovanni Manfredi di Aeromont, «bisognerà capire come risponde la città». Perché l’operazione Manifattur­a vuole partire da chi vive e lavora a Firenze. Da un mercato ma anche dagli artigiani, dagli studenti del Polimoda e da artisti, per passare al social housing ed alle residenze per l’università, fino ad un birrificio e ad una piazza coperta (quella del mercato agricolo). L’area, chiusa dal 2001 ed aperta solo per rare occasioni, è di 6 ettari nella «ricucitura tra la periferia e il centro», spiega Dario Nardella illustrand­o il progetto realizzato dagli architetti olandesi di Concrete. Che sono partiti da una domanda: «Di cosa c’è bisogno per svegliare questa bella addormenta­ta? Di riportare vita». E quindi si partirà con il Polimoda, a ottobre (definitame­nte ci sarà nel 2019) per passare poi a tutti gli interventi previsti in quell’area da sei ettari e 100 mila metri quadri di «costruito» che verrà in gran parte recuperato. Solo tre capannoni, sul lato del Mugnone, verranno distrutti e ricostruit­i. Tutto il resto sarà restaurato, con interventi a basso consumo di energia. Nella piazza coperta, oltre al mercato, ci saranno caffè, punti ristoro, piccoli negozi e aree per eventi e mostre; ai piani superiori sorgeranno ambienti per il co-working, spiegano Erikjan Vermeulen e Rob Wagemans di Concrete. La trasformaz­ione, che verrà presentata alla città il 23 giugno con un «open day», verrà seguita da Aermont e Cdp, che — spiega Salvatore Sardo, Ad di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliar­e — potrà decidere se restare nella gestione successiva o uscire. «La più grande riqualific­azione urbanistic­a della città negli ultimi 20 anni», è convinto Nardella. Con un design, funzioni e idee che sembrano appartener­e alle metropoli nord europee. Ma che andranno avanti passo passo con la «reazione delle città», come ha ricordato Manfredi: il Polimoda è arrivato, arriverann­o anche altri imprendito­ri, artigiani, artisti? Certo, potranno arrivare in tramvia, dato che la linea 4, dall’ex stazione Leopolda alle Piagge, passerà proprio di là. E resterà anche il teatro Puccini, che si arricchirà pure di una sala estiva esterna. Ma l’operazione, nata dal viaggio in Usa di Nardella del 2014 (lì incontrò Aermont), passa proprio dalla vitalità e dall’imprendito­rialità diffusa della città. La moda sbarcherà già il 12 giugno, con una sfilata di Pitti.

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Un rendering della nuova Manifattur­a alle Cascine
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