Pali e tram, le spiegazioni del sovrintendente
«La selva dei pali della tramvia alla stazione Santa Maria Novella si deve trovare il modo di mitigarla. C’è piena disponibilità su questo da parte del Comune. Bisogna solo metterci a un tavolino e capire come». Il sovrintendente Andrea Pessina è convinto che si possa avere un impatto inferiore, di fronte alla stazione di Michelucci, rispetto ai pali presenti per sostenere i fili elettrici della tramvia. E risponde, indirettamente, anche alle polemiche sulla mancata «verifica preventiva» da parte della sovrintendenza, non guidata da lui quando espresso il parere sul progetto dei Sirio. «Intendiamoci: la sovrintendenza il progetto lo ha approvato — ha aggiunto Pessina —, quello che ho detto non vuole essere una critica all’Amministrazione comunale, dove si è lavorato moltissimo su questa cosa. Ma è indubbiamente una considerazione che non possiamo non fare. E tutti convengono che sarebbe meglio cercare un’altra soluzione». Per il sovrintendente «in piazza della stazione il numero dei pali, il loro colore, ha trasformato la percezione della piazza» e «a una mitigazione dell’impatto si può arrivare. Notiamo tutti che in altre città europee non ci sono i pali, quindi probabilmente altre soluzioni sono fattibili. Vanno però interpellati specialisti per questo tipo di infrastrutture». Ma Pessina mette le mani avanti anche sull’idea di far attraversare la tramvia in centro sottoterra: «Credo sia un’idea difficilmente realizzabile, perché queste operazioni, come si vede a Roma, si scontrano anche con quello che è il patrimonio archeologico sepolto. Poi c’è il problema di fare cavi senza danneggiare gli edifici. Credo che quella del trasporto di superficie sia l’unica soluzione attuabile».